Colpo nel negozio di articoli religiosi Sparisce l’incasso

TREBASELEGHE. Una donna le entra in negozio, distrae la titolare, e un’altra coppia di presunti clienti le ruba l’incasso. Ladri distinti ed eleganti in azione a Trebaseleghe, nel mirino è finito il negozio “il Simbolo” di Lara Benozzi, specializzato in arte religiosa contemporanea, crocifissi, distribuzione liturgica, libri cattolici e bomboniere. Una realtà aperta da sei anni, che non aveva mai subito sgradite visite.
«Alle 11. 40 di venerdì» racconta la commerciante «è entrata una ragazza sulla trentina, capelli castani, lisci, fino alle spalle, ben curata, era la prima volta che la vedevo. Mi ha chiesto informazioni su degli articoli un po’ nascosti rispetto alla cassa; finché le davo spiegazioni è entrata una coppia, lei quarantenne, bionda, con una base castana, lui più giovane, sui 35 anni, portava degli occhiali da sole, capelli scuri, pettinati col gel. Avevano una carnagione olivastra».
La giovane non si è preoccupata, la situazione le sembrava tranquilla. Ma era un’apparenza ben studiata: «Finché la prima cliente mi teneva impegnata, gli altri due sono riusciti a prendersi il portafogli che si trovava nei ripiani vicino alla cassa, chiuso in un cassetto. All’interno c’erano alcune centinaia di euro in contanti, era l’incasso degli ultimi giorni».
«I due ad un certo punto hanno detto che se ne andavano e che sarebbero tornati, come se avessero fretta» aggiunge la titolare «La loro complice, subito dopo, si è congedata, dicendomi “sento mia mamma e domani torno”. Era quasi l’ora di chiudere, e quindi sono andata a recuperare il portafogli e non l’ho trovato. In quel momento ho capito, eppure mi sembravano persone insospettabili».
Sul posto sono arrivati i carabinieri, che hanno suggerito di far sapere ai colleghi il modus operandi dei malviventi. «Ho scoperto che colpi simili sono stati messi a segno anche a Spinea e a Scorzè. Sono felice di aver ricevuto tanta solidarietà, perdere un incasso importante in negozi piccoli è dura, per questo è giusto denunciare pubblicamente questi episodi e mettere altri in guardia», conclude la negoziante. —
Silvia Bergamin
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