Come coltivare la Paulownia e farla fruttare

MONSELICE. Su cinque ettari nella campagna di Vescovana è apparsa una nuova coltivazione, almeno per la nostra provincia. Si tratta della Paulownia, una pianta che cresce molto in fretta e che ben si adatta al clima della pianura padana, dalla quale si ottiene un legno leggero e di pregio. Nella vicina provincia di Rovigo la coltivazione è già stata avviata su una superficie ben maggiore.

Da parte degli agricoltori intanto cresce l’attenzione verso questa pianta curiosa ma promettente sotto il profilo della resa economica. Il legno che si ottiene viene paragonato all’alluminio, perché resistente e allo stesso tempo leggerissimo, ideale per la produzione di mobili d’arredo, moduli prefabbricati, utensili e molto altro. Le piante di Paulownia hanno poi il pregio, spiegano gli esperti, di svilupparsi e crescere rapidamente sui nostri campi, in modo da poter generare reddito già dopo tre anni.

Per capire fino a che punto questa pianta può rappresentare un’opportunità, Coldiretti Padova propone un incontro con gli imprenditori interessati domani a Monselice, dalle 17 nella sala del Patronato Redentore.

«Da alcuni anni ormai» ricorda il presidente Massimo Bressan «siamo impegnati nel promuovere diverse filiere alternative, che possano rappresentare una interessante integrazione al reddito delle imprese agricole, anche alla luce dei cambiamenti climatici, ovviamente prestando attenzione alla sostenibilità ambientale, al risparmio delle risorse e alla salvaguarda dei terreni».

Ad aprire l’incontro sarà Giustino Mezzalira, di Veneto Agricoltura, che si soffermerà proprio sulle caratteristiche della pianta, le tecniche di coltivazione e i suoi usi. Spazio quindi al racconto di un imprenditore agricolo che ha già intrapreso la coltivazione della Paulownia in Veneto, Walter Roana, titolare dell’impresa agricola Roana Cereali in provincia di Rovigo. Dalla piante si ricava anche legno utile come biomassa, da qui l’intervento di Mirko Muraro, coordinatore del progetto “Biomassa A+, filiera corta legno – energia”, mentre il professor Maurizio Fauri dell’Università di Trento si soffermerà sul mercato della compensazione delle emissioni, legato proprio alla produzione di Paulownia, una pianta che “cattura” molta anidride carbonica, ideale pertanto anche per il riconoscimento di eventuali finanziamenti pubblici.

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