Commosso addio a Praglia all’ingegner Romaro

Il professionista era morto nell’incendio della sua villa sui Colli Euganei Appello della figlia a chiunque possieda foto del padre per averne copia
Di Gianni Biasetto
BELLUCO FUNERALE ROMARO PRAGLIA
BELLUCO FUNERALE ROMARO PRAGLIA

TEOLO. L'abbazia di Praglia era strapiena di gente ieri mattina per l'ultimo saluto all'ingegner Giorgio Romaro. Attorno alla sobria bara di legno chiaro con i resti dell'ottantatreenne professionista, ucciso dalle fiamme giovedì della scorsa settimana mentre stava guardando la televisione nel salotto della sua villa tra il verde degli Euganei, si sono strette circa 500 persone. Affranti dal dolore hanno assistito alla cerimonia funebre officiata dal parroco di Villa, don Pierluigi Barzon, i figli Margherita, Aldo e Chiara, i parenti più stretti e molti amici e conoscenti del titolare dell'omonimo studio di progettazione di via Dimesse a Padova. C'erano i vicini di casa del Groppetto (il residence di Villa di Teolo dove il professionista viveva da mezzo secolo) che la sera del rogo hanno assistito impotenti sotto una pioggia battente al consumarsi della tragedia. Tra questi anche l'amico di famiglia Alfredo Bonaiti, che è stato tra i primi ad accorgersi che dalle finestre della villa usciva del fumo. Ad accogliere il feretro sul portone d'ingresso dell'abbazia c'erano l'abate della comunità benedettina, padre Norberto Villa, e un sacerdote della comunità dei Gesuiti che Giorgio Romaro aveva frequentato da giovane. All'omelia don Pierluigi ha ricordato la grande passione dell'ingegnere per la montagna e la sua profonda fede. «Giorgio amava la montagna e forse per questo aveva deciso di venire vivere al Groppetto» ha esordito il celebrante. «In montagna aveva voluto unirsi in matrimonio con la moglie Luisa Bianchi, scomparsa quattro anni fa. In una chiesetta dalle parti del Passo Rolle. È sul monte che Dio si fa incontrare e Giorgio in montagna aveva incontrato Gesù. La sua grande devozione traspariva quando assisteva alla messa in parrocchia».

Commovente il ricordo dall'altare, prima del commiato, della figlia più grande Margherita, che dopo aver raccontato qualche aneddoto della vita del genitore ha invitato chiunque possieda foto del papà, anche inerenti alla sua attività professionale che lo ha visto progettare opere pubbliche in tutto il mondo, a volte di concerto con il noto architetto catalano Santiago Calatrava, a metterle a disposizione per la realizzazione di un book di ricordi. La salma di Giorgio Romaro è stata poi trasportata a Padova per la cremazione. Le ceneri saranno custodite nel cimitero di Villa di Teolo, a fianco di quelle della moglie Luisa che per anni ha insegnato Matematica al liceo Barbarigo di Padova.

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