Complesso “Gli Aceri”: tre assoluzioni

NOVENTA PADOVANA. Assolti perchè il fatto non sussiste. Si chiude con un colpo di spugna il processo che ruotava attorno ad una ventina di alloggi immersi nel verde denominati complesso residenziale “Gli Aceri” di Noventa e realizzati con l'impiego di fonti rinnovabili di energia. Erano a processo in tre: il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Noventa Padovana, Sandro Beghin, 63 anni di Treponti di Teolo (difensore l'avvocato Giorgio Fornasiero); l'amministratore dell'impresa Emmegibi con sede a Vigonza Gianni Berto, 60 anni di Noventa (assistito dal penalista Ferdinando Bonon) e il direttore dei lavori, l'architetto Antenore Quaglia, 45 anni di Vigonza (difeso dai legali Bonon e Vittorio Domenichelli). L'accusa contestata a Beghin era di abuso d'ufficio, mentre Berto e Quaglia erano chiamati a rispondere per una contravvenzione edilizia. Secondo la procura il progetto era perfetto se non per il sottotetto “gonfiato” per aumentare la cubatura delle mansarde di 1213 metri cubi rispetto alla volumetria autorizzata. Nel 2008 parte il cantiere con il placet del Comune di Noventa. La sorpresa arriva a opere ultimate quando balza agli occhi che l'edificio è lievitato di un piano per moltiplicare le superfici calpestabili in contrasto con quanto dichiarato dalla società costruttrice. Una segnalazione finisce in procura: il pubblico ministero Paolo Luca apre un'inchiesta, facendo delle accuse precise. Il giudice però non le ha riscontrate in aula, decidendo per l’assoluzione del terzetto. Il complesso residenziale è in regola.
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