Concorso ippico in Prato della Valle

I cavalli torneranno in Prato della Valle. Anche se solo per una volta, in tutto una manciata di giorni. Il Comune di Padova si è candidato infatti ad ospitare una tappa del circuito ippico internazionale. Un evento che dovrebbe avvenire già questa primavera, forse addirittura in maggio.
Per sapere con precisione di che tipo di evento si tratterà, bisognerà tuttavia attendere la fine di gennaio o i primi di febbraio, quando verranno pubblicati i calendari ufficiali delle competizioni: in quell’occasione verranno resi noti i termini dell’operazione, dalle date al tipo di disciplina.
In ogni caso dovrebbe trattarsi di una gara di dressage o, ancora più probabilmente, di salto a ostacoli. Un fugace ritorno al passato, visto che nel 1808, proprio in Prato, si svolse la prima riunione di corse al trotto, ravvivando una già lunga tradizione di corse che continua tutt’oggi nell’ippodromo di Ponte di Brenta.
Un evento che si annuncia ampiamente scenografico ma che pure non tarda a suscitare polemiche tra quanti, come gli animalisti, criticano l’opportunità di far gareggiare i cavalli sull’asfalto, sottolineando il grave rischio di infortuni cui sono sottoposte le bestie. Ma c’è anche chi, come il parlamentare di Sel Alessandro Zan, parla di «un evento che costerà migliaia di euro alla città e rischia di danneggiare una piazza storica così prestigiosa che dev’essere invece preservata e valorizzata con un altro tipo di manifestazioni».
Promotrice della candidatura di Padova all’evento è l’assessore all’Edilizia monumentale: «Noi abbiamo dato la nostra disponibilità, adesso non ci resta che aspettare - sostiene Luisa Boldrin - tenendo conto le l’equitazione è una disciplina che ha regole molto precise, pertanto a questo punto non ci resta che attendere i calendari per saperne di più. Si tratta comunque di un’iniziativa interessantissima, che valorizzala nostra tradizione nel campo dell’ippica portando in città uno sport olimpico».
Il Comune smentisce, tuttavia, che l’evento possa incidere in maniera significativa sulle casse di palazzo Moroni: «L’organizzazione dell’evento non rientra tra le spese di bilancio - aggiunge Luisa Boldrin - anche se non escludo una partecipazione del Comune a qualche titolo. Tuttavia è evidente che certe rassegne sono possibili solo grazie alla copertura degli sponsor. Non dimentichiamo che, proprio la presenza degli sponsor ci ha consentito di realizzare uno scavo archeologico importante».
In questo senso, gli stessi costi dipenderanno dal tipo di rassegna che verrà assegnata a Padova. Sembra tuttavia che, oltre alla copertura televisiva nazionale, sia già stato manifestato anche l’interessamento di alcune emittenti europee: tra diritti televisivi e sponsorizzazioni la rassegna verrà “coperta” completamente. Senza contare l’indotto degli addetti ai lavori e il turismo legato a uno sport tradizionalmente d’elite.
(s.zan.)
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