Condannato a 20 mesi lo stalker che ha molestato Elisa Venturini

CASALSERUGO. È arrivata la condanna per lo stalker dell’ex sindaco Elisa Venturini, che le aveva reso la vita un vero inferno per tre lunghi anni. Venerdì il giudice per le udienze preliminari Margherita Brunello lo ha condannato a un anno e 4 mesi con la sospensione della pena, contro l’anno e 8 mesi chiesti dal pm Roberto Piccione. Lorenzo Franceschi, cinquantaduenne trevigiano di Monastier, difeso dall’avvocato Roberta Canal, è stato giudicato con rito abbreviato.
Il processo è arrivato dopo la perizia psichiatrica della scorsa primavera che ha dimostrato come l’uomo, nonostante sia affetto di manie e ossessioni necessarie di cure, potesse comunque stare in giudizio. La Venturini, che in queste settimane è impegnata con Forza Italia nella campagna elettorale per le Regionali, ha appreso della condanna solo nelle ore successive. Ha fatto sapere di non volerla commentare, almeno per il momento, e di come lei non si sia costituita parte civile perché non era un risarcimento quello che chiedeva ma solo di potere voltare pagina.
Elisa Venturini, 41 anni, attualmente è vicesindaco, consigliere provinciale e vicepresidente dell’Anci Veneto. L’incubo è iniziato nel 2015 con una banale mail arrivata all’indirizzo istituzionale del sindaco di Casalserugo, carica che allora la Venturini rivestiva. Un messaggio di apprezzamento che legge e cestina. Qualche giorno dopo arriva però una seconda mail, sempre dallo stesso anonimo indirizzo. Si tratta ancora di apprezzamenti, stavolta più pesanti e imbarazzanti. L’attività di molestatore di Franceschi diventa metodica, con tanto di lettere scritte, foto ritagliate e pacchi regalo.
Alla fine la Venturini, esasperata e spaventata, si rivolge alle forze dell’ordine. All’indirizzo di casa e del lavoro alla Venturini, che nel frattempo è stata costretta a cambiare le proprie abitudini e a temere per la propria incolumità, continua ad arrivare di tutto. Dopo un anno e mezzo di indagini la Polizia postale identifica il mittente delle mail e quindi incastra Franceschi. L’allora pm Daniela Randolo ordina una perquisizione nella casa di quell’uomo che viveva con la madre e campava di lavori saltuari. Gli vengono sequestrati pc, chiavi usb, altro materiale informatico e una vecchia pistola per il possesso della quale ha già patteggiato la pena. —
Alessandro Cesarato
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