Condannato a quattro anni il piromane del Ramonda

SANT’ANGELO DI PIOVE. Condannato per incendio doloso, come aveva chiesto il pm padovano Benedetto Roberti. Quattro anni e 3 mesi di carcere per Denis Zennaro, il piromane 50enne di Piove di Sacco che appiccò il fuoco e distrusse il centro commerciale situato a Sant’Angelo in via Piovese la notte tra il 9 e il 10 giugno 2016, cinquemila metri cubi di volume dove aveva sede una dei punti vendita “Sorelle Ramonda”.

Al termine di un rito abbreviato il gup Domenica Gambardella ha pronunciato la sentenza, stabilendo anche, a favore delle parti civili costituite, due sostanziose provvisionali, ovvero un anticipo sul risarcimento. Alla Sorelle Ramonda spa (tutelata dall’avvocato Francesco Pasquino) è stata riconosciuta la somma di 590 mila euro, pari alla richiesta formulata dall’impresa corrispondente al mancato guadagno (la merce era assicurata); quanto ad altri danni (derivanti anche dal fatto che l’azienda è stata costretta a licenziare i 19 dipendenti liquidati con trattamento di fine rapporto) la quantificazione è stata demandata al giudice civile.
Altri 400 mila euro sono stati concessi al fallimento Parolini Casa srl che si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Fabio Pinelli. La ditta Parolini era proprietaria dell’edificio. Zennaro (agli arresti domiciliari e difeso dall’avvocato Carlo Pietribiasi) ha sempre negato ogni responsabilità. Ma fin dal principio è stato sospettato: titolare del centro estetico Charme & Beauty, situato al primo piano dell’immobile distrutto, aveva chiuso l’attività nel 2015 oberato dai debiti.
Anzi, nell’ultimo anno non era nemmeno riuscito a pagare i canoni di locazione e gli era stato intimato lo sfratto. Sarebbero state le difficoltà di natura economica a spingerlo a provocare l’incendio: i locali del centro erano stati saturati con il gas di due bombole, poi era stato lasciato acceso un fornelletto da estetista. Lo scopo? Incassare la polizza assicurativa. Ecco perché gli era stata pure contestata l’aggravante di aver commesso il fatto per frodare la compagnia Allianz spa, con la quale aveva assicurato il centro estetico e i macchinari. Allianz, però, ha revocato la querela pare in seguito a una transazione.
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