Configliachi promosso, Breda rimandata

L’esito dell’ispezione regionale sulle case di riposo: ottima l’assistenza, ma le strutture di Ponte di Brenta cadono a pezzi
SALMASO - CS AL CONFIGLIACHI SALMASO - CS AL CONFIGLIACHI
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La Regione promuove a pieni voti il Configliachi, mentre per la Breda stila un rapporto con luci e ombre. Se l’esame degli ispettori regionali viene infatti superato dalla qualità dei servizi socio-sanitari, il voto finale inciampa sulle condizioni precarie delle strutture. Ironia vuole che proprio le strutture dipendano direttamente dalla Regione. Per quanto attiene alla gestione, invece, la Breda è sotto la cupola del Configliachi a cui è stato affidata dopo la procedura di fallimento avviata - e non ancora conclusa - otto anni fa.

Quello della Regione Veneto è stato un blitz che nel padovano ha interessato fra le case di riposo pubbliche, inquadrate come Ipab, solo Configliachi e Breda. Una ispezione che ha messo sotto la lente lo stato di salute degli ospiti e delle strutture. Per il Configliachi di via Sette Martiri l’esito è stato più che positivo: stanze, bagni, spazi comuni e locali servizi in ordine, puliti e ben arredati. In particolare per le stanze è stato apprezzato l’alto grado di personalizzazione. Nessun odore sgradevole, nessun ingombro o ostacolo che sia di intralcio agli anziani nei loro spostamenti, nessuna traccia di muffa o umidità. Ospiti soddisfatti, puliti e curati. La pagella finale promuove la casa di riposo a pieni voti per la soddisfazione del presidente Angelo Fiocco e del direttore generale Pierluigi Donà. L’esito dell’ispezione non ha avuto esiti altrettanto lusinghieri alla Breda. Se sul piano dei servizi socio sanitari, assistenza e cure agli ospiti la Regione non ha nulla da eccepire, diversi rilievi sono stati fatti sulla qualità delle strutture: sia la Rsa costruita con i fondi del Giubileo sia la casa soggiorno risultano abbastanza malconce, senza doppi vetri, con infissi deteriorati, molti ambienti bisognosi di corposi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il teatro, una bella struttura con tetto e pavimento in legno, è chiuso e inagibile da mesi perché ci piove dentro. E questo è uno dei motivi di scontento degli ospiti e dei familiari perché rappresentava uno spazio importante per la socializzazione e la condivisione: vi si tenevano le messe oltre che spettacoli anche aperti al pubblico.

«Sugli aspetti di nostra competenza le due strutture, Configliachi e Breda, godono di ottima salute» appunta il presidente Fiocco, «ciascuno dovrebbe farsi carico delle sue responsabilità». «L’esito delle ispezioni» va dritto al punto Donà, «dimostra come la gestione sia ottimale sia al Configliachi che al Breda. Fa specie che la Regione sia venuta fin qui per accorgersi che una struttura che le appartiene e sulla quale ha totale competenza, cioè la Breda, versi in condizioni a dir poco precarie. Quando ci è stata affidata la sua gestione la Regione doveva farsi carico dei lavori di ristrutturazione ma sono stati investiti “solo” 700 mila euro per la messa a norma. È evidente che servirebbe molto di più. La domanda allora è se la Regione ha intenzione di investire nelle sue strutture pubbliche o se preferisce, come sta facendo, privilegiare i privati, abbandonando al suo destino il patrimonio che le appartiene».

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