Confindustria: entro un mese il successore di Stefano Pozzi

PADOVA. Spetta alla Regione l’ultima parola sull’adesione di Veneto Sviluppo ad una Sgr, società di gestione del risparmio, che permetterebbe alla finanziaria di fare un salto di qualità sul piano operativo. Al progetto di partnership con Finlombardia o Friulia sta lavorando da tempo il direttore di Veneto Sviluppo Paolo Giopp insieme al consiglio d’amministrazione. Ormai gli elementi per una valutazione conclusiva ci sono tutti, così come il consenso delle banche, e pare che il piatto della bilancia, secondo i consiglieri, penda più a favore di un accordo con Finlombardia. Sarà comunque la Regione, azionista di riferimento di Veneto Sviluppo, a pronunciarsi dopo aver valutato tutte le informazioni. I tempi sono stretti, probabilmente la partita si chiuderà nel giro di un mese. Per questo l’indiscrezione sul possibile interessamento di Confindustria Padova a Giopp come candidato alla direzione ha sollevato reazioni infastidite a Venezia, in questa fase cruciale per il futuro della finanziaria regionale, come a Padova. Dagli industriali padovani arriva la smentita di qualsiasi contatto ufficiale con Giopp. In una nota, Confindustria «esprime sorpresa e contrarietà per la diffusione di presunte notizie, prive di fondamento, che coinvolgono persone e soggetti terzi e smentisce “sondaggi diretti di disponibilità” per la futura direzione». Confindustria ricorda di aver affidato il 22 marzo scorso ad una società specializzata la ricerca e la selezione del manager che assumerà la direzione alla scadenza del contratto a tempo determinato del direttore Stefano Pozzi, il 31 luglio 2012.

«Fino a quella data», prosegue la nota, «Stefano Pozzi sarà nel pieno delle sue funzioni di direttore di Confindustria Padova e di amministratore delegato delle società controllate Sapi Spa e Assindustria Sport. Confindustria Padova ritiene che questa procedura attenga strettamente la natura privata e l’organizzazione interna dell’Associazione, mentre sul piano esterno è impegnata sui temi più delicati per il futuro delle imprese associate: il credit crunch, la riforma del lavoro, i ritardati pagamenti, la bassa crescita».

Gli industriali i hanno a disposizione più di tre mesi per la scelta del nuovo direttore per la quale hanno incaricato una società di «cacciatori di teste». Ovviamente ciascuno è poi libero di sondare privatamente la disponibilità di questo o quel candidato. C’è la necessità di incidere nella rappresentanza territoriale, per questo il nuovo direttore sarà chiamato a lavorare anche sulle relazioni esterne.

Nicola Stievano