Congedo negato dalla Spes ma il giudice lo autorizza

Il datore di lavoro non voleva saperne di concedere un periodo di astensione dal lavoro retribuito, il cosiddetto congedo per gravi motivi familiari. Lei non è arresa. E ha ottenuto ragione dal tribunale del Lavoro di Padova come previsto dal Testo Unico numero 151 del 2001 quando un lavoratore si trova nella necessità di assistere un familiare con un grave handicap (l’anziana mamma invalida). La lavoratrice è una cuoca in servizio alla Spes di Padova, ente pubblico con sede al Portello in via Ognissanti, che gestisce un nido, la scuola per l’Infanzia, una scuola primaria e il Centro Montessori. Di fronte al “no” dei vertici di Spes, la signora ha presentato un ricorso urgente, sostenuta dall’organizzazione Sindacato Lavoro Società (Sls) guidata da Vittorio Rosa e difesa dall’avvocato Emanuele Spata. Il giudice Maurizio Pascali ha dato ragione alla lavoratrice, accertando «il diritto a fruire del congedo straordinario». E ha condannando Spes a pagare 3.200 euro di spese.

L’8 giugno scorso Spes aveva respinto l’istanza della lavoratrice che, il 22 maggio precedente, aveva chiesto di poter beneficiare del congedo per garantire assistenza alla madre disabile. Istanza giustificata dalla indispensabile documentazione medica compresa quella riferita al padre (il marito dell’anziana): quest’ultimo, 84 anni e non autosufficiente, non poteva accollarsi quel gravoso compito. La cuoca, dipendente dell’ente dal 2 gennaio 1990 e operativa nella mensa del Nido “Aldo Moro” di Cadoneghe, non si è data per vinta benché l’Ufficio personale Spes avesse chiarito che «non erano stati soddisfatti i requisiti per la concessione del congedo in quanto in famiglia era presente il padre». Poco importava che l’uomo beneficiasse di un amministratore di sostegno e il medico di base avesse certificato «che non era autosufficiente e tanto meno in grado di provvedere ai bisogni di una persona allettata». Il legale Spata ha dimostrato che tutti i requisiti di legge erano stati rispettati. «Il problema è che Spes di fatto è un ente pubblico e il congedo è a carico dell’ente. Da qui il tentativo di evitare di riconoscere il diritto alla lavoratrice» spiega il segretario di Sls De Rosa. —



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova