Consegnate le «case mobili»
Il sindaco conta i danni e Sacconi fa promesse

LA CONSEGNA DELLE «CASE» Le chiavi date dal sindaco davanti al ministro Sacconi
VEGGIANO.
Due famiglie di Trambacche potranno trovare riparo, durante le fredde giornate invernali, nelle calde e ospitali case mobili, che ieri mattina sono state loro prestate dal comune di Chioggia. Le acque del fiume Tesina che dieci giorni fa hanno sommerso le loro abitazioni sono state aspirate dalle potenti idrovore, ed ora rimane la desolazione e la conta dei danni subiti. Ma Paolo con la moglie, le due figlie e la mamma, potranno aspettare in un ambiente idoneo che i muri della loro casa si asciughino bene, prima di poter rientrare. Anche i loro vicini di casa, Maurizio, la moglie e i due figlioli faranno la stessa cosa. Hanno gettato via tutti i mobili rovinati e quanto di più caro avevano, persino gli album e le foto del loro matrimonio e del battesimo dei loro figli. Ma la vita continua e nel giardino, che è stato sconvolto dalle acque limacciose, si notavano ieri fra gli arbusti ancora ricoperti di fango, le prime foglioline verdi e i boccioli dei fiori gialli, segno inequivocabile della volontà di rinascita della natura, che è di stimolo anche per l'uomo. La consegna delle case mobili è stata l'occasione per una cerimonia ufficiale, alla quale sono stati invitati anche i sindaci dei Comuni che in qualche modo hanno aiutato gli alluvionati di Veggiano. Provenivano anche dalla provincia di Vicenza. Le case sono giunte puntuali, a mezzogiorno, scortate dal sindaco di Chioggia Romano Tiozzo, accompagnato da alcuni assessori. La presidente della Provincia Barbara Degani ha stabilito il cerimoniale con il sindaco Anna Lazzarin, in attesa dell'arrivo del ministro del lavoro Maurizio Sacconi, che è giunto accompagnato dal prefetto di Padova, Ennio Mario Sodano. Anche il presidente del consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, ha voluto essere presente alla consegna delle chiavi alle due famiglie di Trambacche. Il ministro è sceso dall'auto accolto da due ali di folla, sulla destra c'erano i volontari della protezione civile e dall'altra i vigili del fuoco, i carabinieri e le autorità presenti. Il sindaco Anna Lazzarin, porgendo i saluti dell'amministrazione, ha fornito le prime cifre ufficiali. «Abbiamo avuto 312 famiglie sfollate, per un totale di 888 persone - spiega - i danni ammontano a 16 milioni di euro. Grazie alla generosità degli amici di Chioggia, due famiglie del nostro comune potranno vivere sulla loro terra aspettando che la loro casa sia nuovamente abitabile». Il ministro Sacconi è intervenuto ringraziando per prime tutte le strutture dello Stato che sono intervenute in soccorso delle popolazioni alluvionate. «Nel 1966 ho fatto io stesso il volontario e quell'esperienza mi è servita molto - ha raccontato - ma le dimensioni del disastro di allora sono state solamente un terzo di quelle che hanno colpito ora. Questo non deve essere un alibi per giustificare o nascondere i problemi in un cassetto. Va fatta una politica forte per l'assetto idrogeologico del territorio. Domani al suo rientro il premier Berlusconi troverà l'ordinanza che affida al governatore Luca Zaia i pieni poteri, potendo contare su risorse significative per affrontare la situazione. I 320 milioni di euro stanziati sono solo una prima parte - ha proseguito - Il Cipe provvederà a reperire altre risorse per gli interventi strutturali. Nessuno tema l'arrivo di sanzioni per le conseguenze degli eventi che sono da considerarsi di forza maggiore. Chiarirò nell'ordinanza l'esenzione delle spese dei comuni che sono vincolati dalla finanza pubblica per il patto di stabilità. In queste ore - ha aggiunto - due commissari dell'Unione europea stanno sorvolando queste zone per riunirsi poi a Vicenza. Stabiliranno gli interventi che la Comunità europea attuerà a favore delle zone alluvionate».
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