Consegnati in Comune 10 testamenti biologici

«Una burocrazia complessa, un doppio passaggio che potrebbe essere eliminato. Ma è meglio di niente». Con queste parole Marina Mancin, consigliera comunale di Sinistra Ecologia e Libertà, ha...

«Una burocrazia complessa, un doppio passaggio che potrebbe essere eliminato. Ma è meglio di niente». Con queste parole Marina Mancin, consigliera comunale di Sinistra Ecologia e Libertà, ha commentato il deposito di alcune segnalazioni di testamento biologico alle segreterie di palazzo Moroni. L'atto ha avuto, più che altro, valore simbolico. Sui 110 testamenti biologici depositati in diverse sedi a Padova – studi di avvocati in primis – ne sono stati depositati poco meno di una decina ieri mattina.

«Questo dimostra come la trafila sia troppo lunga» continua la Mancin. Il testamento biologico o più precisamente dichiarazione di trattamento sul fine vita deve essere depositata da un fiduciario. Il Comune non raccoglie gli atti veri e propri ma prende solo nota delle segnalazioni di deposito secondo le modalità descritte sul sito del comune www.padovanet.it.

Secondo le indicazioni dell'amministrazione per depositare la segnalazione devono essere presenti il dichiarante, che deve essere residente a Padova, e il fiduciario, che può anche non esserlo. «Anche questo è un problema» spiegano alcuni depositari intervenuti ieri mattina, «se il fiduciario è lontano, ad esempio in un'altra regione, come si fa?».

(v.v.)

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