Consegnato il Premio Opsicella a Vigevani Jarach e a Ferrario

L’evento
MONSELICE
Una donna coraggiosa e un musicista hanno ricevuto ieri all’auditorium Kennedy il Premio Opsicella, che Monselice attribuisce a chi s’è distinto in campo culturale. Quest’anno le personalità scelte dalla giuria composta da Riccardo Ghidotti, Luigi Masin, Giuseppe Ruzzante, Giuliano Pisani e Milva Boselli erano due: il musicista Davide Ferrario e la giornalista Vera Vigevani Jarach.
Quest’ultima davanti agli studenti delle scuole superiori ha lanciato un messaggio forte di impegno civile. Nata a Milano nel 1928, di famiglia ebrea, da bambina dovette emigrare in Argentina per le leggi razziali introdotte dal regime fascista. Il nonno materno, rimasto in Italia, morì nel campo di concentramento di Auschwitz. Un’analoga tragica sorte toccò alla figlia di Vera, Franca, sequestrata e uccisa nel 1976 a 18 anni, nel periodo della dittatura e dei desaparecidos.
«Bisognerebbe ricordare sempre, non solo in occasione delle giornate della Memoria. La storia a volte torna indietro e si ripetono guerre e genocidi. Cerchiamo di accogliere bene i migranti, perché siamo tutti uguali» ha detto la giornalista italo-argentina, che ha invitato i giovani a non rimanere in silenzio di fronte alle ingiustizie: «È necessario avere uno spirito critico, capire e fare qualcosa. Ognuno ha delle responsabilità verso se stesso e verso gli altri».
Nonostante i 90 anni compiuti a marzo Vigevani ha colpito per energia e determinazione. «Mi chiedo sempre com’è possibile che gli uomini siano capaci di realizzare tante meraviglie ma al tempo stesso anche di commettere abomini e crudeltà. È una domanda a cui non ho trovato risposta» ha confessato, aggiungendo che «non si può essere ottimisti in un mondo che va così male, ma bisogna mettercela tutta per migliorarlo». Applausi pure per Ferrario, che in carriera ha lavorato con star della musica italiana, a partire da Franco Battiato. Alla consegna del premio (lo scudo di Opsicella, mitico fondatore di Monselice, realizzato in bronzo da Luigi Masin) il 37enne, originario di Monselice, si è commosso.
Davide Permunian
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