Conselve: un infarto stronca Ghirello, paladino della lotta alle mafie

Laureatosi in Medicina in Inghilterra, 55 anni, aveva rilevato le onoranze funebri Bertoli. Autore del libro “Uomini, non eroi”, aveva fondato l’associazione “Patti chiari”
Giorgio Ghirello con Papa Francesco
Giorgio Ghirello con Papa Francesco

CONSELVE. Stroncato a 55 anni da un malore improvviso nel suo ufficio: incredulità e sorpresa per la morte di Giorgio Ghirello, imprenditore molto conosciuto ed eclettico, titolare dell’impresa di onoranze funebri “Bertoli” ma anche studioso della lotta alle mafie e divulgatore sui temi della legalità. Il dramma si è consumato nel giro di pochi minuti nell’ufficio di via Matteotti, in centro, venerdì 26 febbraio intorno alle 17.30.

Fitta al petto

Ghirello stava lavorando e rispondendo ad alcuni messaggi quando ha avvertito una forte fitta al petto. Ha avuto solo il tempo di chiamare un suo collaboratore e dirgli che si sentiva male. All’arrivo dell’ambulanza del Suem 118 le condizioni dell’imprenditore erano già disperate, a lungo infermieri e medico hanno tentato di rianimarlo ma poco dopo le 18.30 hanno dovuto desistere e constatare il decesso. Già in serata la notizia della morte improvvisa di Ghirello aveva fatto il giro di Conselve, suscitando sorpresa e commozione.

Ghirello era nato nel 1965 in Inghilterra, dove aveva completato gli studi conseguendo la laurea in medicina, con specializzazione in anestesia e rianimazione.

Mille interessi

Tornato in Italia, si stabilì a Conselve una ventina d’anni fa, e prese il timone di una storica impresa di onoranze funebri, la “Bertoli”. Uomo dai mille interessi, al lavoro ha sempre affiancato molte altre attività nei campi più disparati, stringendo rapporti e relazioni umane destinate a durare a lungo. Ha dedicato anni allo studio del fenomeno criminale, a partire dalla lotta alla mafia. Ha fondato l’associazione “Patti Chiari”, con la quale ha promosso incontri publici, sempre molto seguiti, con magistrati, imprenditori antimafia, esperti di vario genere e calibro.

Lezioni nelle scuole

Ha tenuto numerose lezioni nelle scuole e ha pubblicato il libro “Uomini, non eroi”, dedicato appunto a chi si è trovato a in prima linea a combattere le mafie. Ha sempre sottolineato come la criminalità organizzata avesse messo radici anche nel Nordest, intrecciandosi con il mondo economico. Grazie a questa attività ha stretto amicizia con l’allora magistrato Antonio Ingroia, che in seguito ha affiancato anche nella sua veloce parabola politica, occupandosi della segreteria amministrativa. Prima ancora era stato fra i sostenitori di Antonio Di Pietro per poi invece avvicinarsi al partito di Clemente Mastella. Ma più che la politica in sé a coinvolgerlo erano i rapporti umani che ne nascevano. Stimava in particolare il vescovo di Padova Claudio Cipolla, con il quale aveva avuto diverse occasioni di incontro.

Il cordoglio

Dall’esplosione della pandemia sottolineava in continuazione la necessità di tutelare gli operatori delle imprese funebri, particolarmente esposti al virus. Unanime il cordoglio, espresso dai tantissimi amici ed espresso anche dai sindaci del territorio: «se ne va una persona per bene, di grande cultura e sensibilità», sono le parole che ricorrono in ogni ricordo. —


 

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