Contestati i lavori del sottopasso sanzione da un milione al Comune

Il tunnel ferroviario di Ronchi era costato due milioni più del dovuto a causa di errori progettuali e il tribunale ha condannato l’amministrazione a risarcire l’ex colosso delle costruzioni Alissa spa
Di Cristina Salvato

VILLAFRANCA. Il tribunale di Padova ha condannato il Comune di Villafranca a pagare 830 mila euro alla ditta Alissa Costruzioni spa: cifra che, con gli interessi, ammonta alla fine a oltre un milione di euro. La ditta – che dall’ottobre 2014 è stata posta in liquidazione e che è amministrata da un curatore – ha fatto causa al Comune ritenendo di aver dovuto sobbarcarsi oltre due milioni di spese in più per realizzare il sottopasso ferroviario di Ronchi, a causa di errori progettuali. Essendo il Comune l’appaltatore, la responsabilità è caduta su di esso e con questa anche il risarcimento. Comune che si è opposto, ha presentato ricorso in Appello e chiesto la sospensiva, che è stata concessa. La sentenza, emanata dal giudice Nicoletta Lolli il 24 ottobre scorso, è stata comunicata a tutti coloro che diedero parere favorevole al progetto: progettisti, direttore dei lavori e gli amministratori comunali che approvarono il progetto esecutivo tramite una delibera di giunta il 18 novembre 2008. Verrà a costare caro quel sottopasso, la cui progettazione era iniziata nel 2001 e che vide l’inizio del cantiere nella primavera del 2009. L’opera partì con un finanziamento iniziale di quasi due milioni a carico della Regione Veneto, un milione 400 mila dalle Ferrovie RFI spa e un altro milione a carico del comune di Villafranca. L’iter, a dire il vero, cominciò male: il raggruppamento temporaneo di aziende che arrivò secondo all’aggiudicazione della progettazione fece ricorso al Tar e lo vinse. I tempi quindi si allungarono. Si arrivò quindi all’assegnazione dei lavori e ad aggiudicarseli fu la Alissa Costruzioni spa, all’epoca un colosso, che realizzò, ad esempio, la tangenziale di Limena e quella Nord di Padova, il sottopasso di Cittadella e il passante di Mestre. Ma le difficoltà proseguirono: il cantiere si fermò perché si rese necessaria la bonifica del terreno in cui era presente amianto. Poi la ditta lamentò carenze progettuali tali da causare un aggravio dei costi a suo carico. Tutte le riserve che presentò, però, venero respinte dal direttore dei lavori, che era anche uno dei progettisti. L’apertura ufficiale del sottopasso avvenne il 29 luglio 2011, ma si dovette attendere l’anno successivo per vedere realizzata la bretella che dal cavalcavia porta direttamente al sottopasso: nel frattempo, infatti, il comune di Villafranca, per riuscire a completare i lavori, aveva risolto il contratto con la Alissa e aveva realizzato a parte la bretella (costò 154 mila euro). Alissa fece quindi causa al Comune, vincendo il primo grado: il giudice ha infatti sentenziato che «non è stata impiegata la necessaria diligenza per perseguire l’obiettivo di un progetto esecutivo adeguato allo specifico intervento». Il Comune ha facoltà di proseguire con la causa, con i rischi di una sentenza nuovamente sfavorevole, o tentare la transazione economica.

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