Coppia gay dovrà volare a New York anche per divorziare

PADOVA. Volare fino a New York per coronare un sogno d'amore. Ma quando la favola finisce, oltre al dolore, rimane anche il problema di come divorziare. Perché se il matrimonio è tra due persone dello stesso sesso c'è il rischio che per scioglierlo sia necessario tornare lì dove è stato celebrato. Non in Italia, dove il matrimonio omosessuale non è previsto dalla legge. «Ma se una coppia si sposa all'estero il legame viene riportato sullo stato civile» spiega l'assessore ai servizi anagrafici Silvia Clai, «e allo stesso modo viene registrato il suo scioglimento. Ma delle pratiche di divorzio non si può fare carico il Comune di Padova perché non è previsto dalle normative». Della coppia padovana si stanno occupando gli uffici dell'amministrazione ma il caso solleva un problema più generale. L'anagrafe è ormai alle prese con un mondo sempre più globale. «Non solo» continua la Clai, «oltre ad una grande mobilità i cambi dello stato civile sono più frequenti». Cioè ci si sposa e si divorzia di più. Particolarmente delicati tutti i casi relativi ai figli delle coppie straniere. Dai problemi relativi alla cittadinanza al cognome da trasmettere se ne parlerà a Padova in un convegno il prossimo 16 maggio dedicato proprio al minore nei servizi demografici.
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