Corrispondenza in ritardo Un coro di lamentele

Le accuse sono pesanti. In questi giorni sono sempre più numerosi gli utenti di Poste Italiane che telefonano al centralino della direzione provinciale oppure a quello del Cmp (Centro meccanizzato Padova), a Camin, per protestare per il mancato arrivo della corrispondenza ordinaria, della posta prioritaria e pure dei pacchi. Motivo? Poste italiane ha ridotto il numero di portalettere, costretti a servire zone sempre più estese. A fronte di questa situazione, i cittadini, disperati, si sono rivolti alle associazioni dei consumatori e pure al nostro giornale. Le lamentele sono le più disparate. Chi sostiene di non ricevere più il periodico in abbonamento con la stessa puntualità di prima. Chi afferma che il portalettere gli ha consegnato la bolletta per il pagamento dei servizi dopo la scadenza dei termini. Chi osserva che il pacco celere gli è stato recapitato anche con una settimana di ritardo. A Santa Croce, in via Aquette e in via Cerato, lo stop delle consegne pare si sia protratto per oltre dieci giorni a metà luglio. Il capogruppo del Pdl nella Circoscrizione 3, Michele Russi, ex direttore dell’ufficio postale di Cittadella, ha scritto contro Poste Italiane un comunicato molto duro. «I tempi di una volta, in cui il postino suonava due volte, sono finiti», sottolinea Russi. «A Mortise, per esempio, veder passare il portalettere davanti a casa o davanti all’ufficio è come vincere un terno al lotto. Solo pochissimi giorni fa ho ricevuto un avviso di pagamento da parte dell’Enel, scaduto il 17 luglio. Diventano, poi, sempre più numerosi gli amici che mi comunicano il sistematico ritardo nella consegna dei pacchi. Non è un caso che il disservizio avvenga durante l’estate, quando i pochi portalettere rimasti in servizio vanno in vacanza e non sempre vengono sostituiti. Purtroppo questa è la nuova realtà anche padovana di Poste Italiane dopo che, a livello nazionale, sono stati tagliati cinquemila dipendenti».
Altro testimone eccellente dei disagi che i clienti delle Poste stanno sopportando in questi giorni è il segretario provinciale di Adiconsum. «Le telefonate di proteste non si contano più», osserva Roberto Nardo, «e il bello è che quasi tutti si lamentano delle difficoltà che incontrano ogni volta che hanno bisogno di comunicare del disservizio patito ai responsabili, sia provinciali che regionali, di Poste Italiane. In pratica non sanno quasi mai a chi rivolgersi per segnalare il mancato recapito della corrispondenza. In alcuni casi le proteste diventano roventi, perché alcuni utenti sostengono di rischiare di perdere documenti importanti. Per quanto riguarda la mia associazione, se i disagi continueranno anche nelle prossime settimane, in pieno accordo con le altre associazioni dei consumatori, scriverò una lettera a muso duro ai dirigenti regionali di Poste Italiane. Sperando, naturalmente, che la missiva sia consegnata tempestivamente, nei tempi previsti dal regolamento postale».
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