Corto Maltese trova casa

Apre a Venezia un «museo» per l'avventuriero di Hugo Pratt
Corto Maltese sullo sfondo suggestivo di una Venezia notturna: avrà casa a Rio Terà dei Biri
Corto Maltese sullo sfondo suggestivo di una Venezia notturna: avrà casa a Rio Terà dei Biri
Dopo tanto girovagare, Corto Maltese prende casa a Venezia. Al mitico marinaio-avventuriero nato dalla mente e dal segno di Hugo Pratt verrà infatti dedicata a Venezia una casa-museo che aprirà al pubblico nel febbraio del prossimo anno in un palazzo di Rio Terà dei Biri, davanti a Palazzo Widmann, nel sestiere di Cannaregio.  Promotrice dell'iniziativa non una veneziana, ma una bergamasca, Manuela Marchesani, che ha già in laguna un laboratorio artigianale dove vende anche le stampe delle tavole di Pratt e a cui è venuta ora l'idea di dedicare a Corto una vera e propria casa-museo, coinvolgendo nell'avventura anche due collaboratori storici di Hugo, che ne mantengono vivo il ricordo e il segno, come Guido Fuga e Lele Vianello.  «L'idea mi è venuta - spiega Marchesani - constatando che c'erano tanti turisti che entravano in negozio per acquistare le riproduzioni di Corto Maltese e mi chiedevano, un po' ingenuamente, se quella fosse la sua casa e constatando il successo di quella guida, Corto sconto. Itinerari fantastici e nascosti di Corto Maltese a Venezia, creata proprio da Fuga e Vianello, con cui molti turisti visitano la città passo dopo passo. Ho chiesto allora alla Cong, la società che detiene i diritti sull'opera originale di Pratt, il permesso di realizzare questa casa di Corto Maltese, e mi è stato concesso».  «Ma - spiega ancora la sua ideatrice - non sarà un vero e proprio museo, ma una specie di casa dell'avventura, dedicata soprattutto ai ragazzi, che punterà soprattutto sul fattore umano, sul racconto, sull'atmosfera, come è per la casa di Sherlock Holmes a Londra. Più che un museo che mostra le le tavole originali di Corto Maltese, che non è facile riuscire ad ottenere - vista anche la disputa giudiziaria ancora in corso tra gli eredi di Hugo Pratt e la sua compagna e collaboratrice Patrizia Zanotti che ne detiene i diritti - punteremo sull'atmosfera legata al personaggio, "ricostruiremo" la sua stanza, inviteremo, anche con apparati multimediali, i ragazzi a disegnare loro stessi. Lo scopo è quello di cercare di far rivivere un po' di quello spirito dell'avventura che è nell'essenza del personaggio di Corto Maltese e conto molto su questo anche sull'apporto di Guido Fuga e Lele Vianello, che saranno parte attiva di tutto il progetto». La memoria di Hugo Pratt e del suo Corto Maltese cresce anziché affievolirsi con il passare del tempo.  Tra pochi mesi Parigi gli dedicherà una grande mostra, ma Venezia finora ha decisamente trascurato questa «eredità», tanto da non riuscire finora a organizzare un'esposizione significativa dedicata a Pratt, né a portare in laguna i circa ventimila volumi del fondo librario di Pratt che era in Svizzera fino alla sua morte, nonostante l'impegno proprio dell'architetto Fuga e di altri amici veneziani del grande Hugo.  Ora potrebbe, se non altro, rivivere, il mito di Corto Maltese spiegato alle giovani generazioni in questa casa-museo veneziana, raccontando la sua storia, "inventata" da Pratt. Corto Maltese è nato a Malta, figlio di un marinaio bretone e di una prostituta d'alto bordo di origini zingaresche.  Egli è dunque un incrocio di razze e di culture, in particolare quella ebraica, nella quale viene allevato. Nei suoi viaggi ha conosciuto scrittori e intellettuakli che come lui hanno coltivato il mito dell'avventura "maledetta", da Jack London a Arthur Rimbaud a Ernest Hemingway. Corto Maltese è un uomo d'azione ma allo stesso tempo sensibile, un romantico pieno di misteri. Un cittadino del mondo, dalla Siberia alla Cina, dalla Mongolia fino alla Svizzera, ma a Venezia torna sempre.  Corto ha anche una data di nascita, il 10 luglio 1887, ma non di morte, anche perché, avendo bevuto in una delle sue avventure l'acqua dalla coppa del Sacro Graal, è di fatto immortale, come il suo mito, che ora si tenterà di far vivere anche in laguna, cominciando a trovargli una casa.  

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