Cosecon, tutti liberi gli arrestatiIl Riesame «azzera» l'inchiesta

Tutti in libertà i sei indagati nell'inchiesta Cosecon che il 21 luglio erano finiti in carcere (Roberto Dalla Libera, Luigi Destro e Paolo Garofolin) o agli arresti domiciliari (Andrea Breda, Silvia Ginasi e Francesco Gerotto). Il Tribunale del riesame di Venezia, infatti, ha accolto le tesi della loro difesa e ha revocato l'ordinanza di custodia cautelare, chiesta dal Pm Federica Baccaglini e firmata dal Gip Nicoletta De Nardus
Tutti fuori. Liberi. E di nuovo a casa. Dopo 17 giorni trascorsi in carcere o agli arresti domiciliari, i protagonisti dell'inchiesta Cosecon-bis cantano vittoria. O, almeno, segnano un gol. Ieri pomeriggio il tribunale del Riesame di Venezia (giudici Tosi, Stefanutti e Bianchi) ha revocato l'ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Federica Baccaglini e firmata dal gip Nicoletta De Nardus.


Accolte in pieno le richieste dei difensori, l'avvocato Ferdinando Bonon (per 5 indagati) e l'avvocato Giovanni Chiello coadiuvato dal collega Emanuele Scieri (per un indagato). Così nel tardo pomeriggio sono rientrati a casa il funzionario regionale Luigi Destro, ingegnere di Cartura residente in via Milan Belfiore, il direttore generale Cosecon Roberto Dalla Libera di Maserà in via San Stefano e l'imprenditore Paolo Garofolin di Torreglia in via San Pietro Montagnon, tutti rinchiusi nella casa circondariale di Padova. Liberi i tre indagati ai domiciliari: il responsabile dell'ufficio tecnico Cosecon Andrea Breda di Sant'Angelo di Piove di Sacco in via Caselle, l'imprenditore Francesco Gerotto di Campodarsego in via Moro e infine la responsabile degli appalti per Cosecon Silvia Ginasi, di Cona (Venezia) in vicolo Goldoni. Le misure cautelari erano scattate all'alba del 21 luglio scorso.


A Dalla Libera era contestato il concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico e concussione; mentre Garofolin doveva rispondere di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso materiale commesso da privato in relazione all'analogo reato compiuto da pubblico ufficiale e concussione; Destro era accusato di truffa aggravata per ottenere pubblici finanziamenti; Breda era indiziato di truffa aggravata, falso ideologico e concussione; Gerotto era indagato per truffa aggravata in pubbliche erogazioni e Ginasi era finita nei guai per concorso in truffa aggravata, falsità ideologica e concussione. Dietro a tutto, l'ombra di un giro di tangenti e il lavoro degli inquirenti (la Guardia di Finanza) per cercare di trovare la «chiave di accesso» a un complesso meccanismo di appalti e subappalti relativi a cinque piani di insediamenti produttivi a Boara Pisani, Stanghella, Cantara di Cona, Vescovana e Conselve gestiti da Cosecon, la cui realizzazione è stata affidata alla ditta Garofolin, impresa di fiducia del direttore Dalla Libera.


Ora la procura dovrà riprendere in mano il filo dell'indagine. Il Riesame, infatti, ha recepito le richieste dei difensori, secondo i quali non c'erano esigenze cautelari per tenere in carcere o ai domiciliari gli indagati: nessun pericolo di fuga (tutti sono radicati nel territorio con le famiglie), nessun pericolo di inquinamento delle prove (si tratta di reati formali), infine nessun pericolo di reiterazione dei reati (gli appalti sono già stati per lo più definiti e assegnati). C'è un altro elemento eccepito dalla difesa. Un elemento che rischia di minare la prospettazione accusatoria, sul quale ha insistito l'avvocato Ferdinando Bonon. In 60 pagine di istanza, il legale ha contestato la natura di organismo di diritto pubblico di Cosecon, il Consorzio per lo sviluppo economico del Conselvano, ex consorzio fra Comuni poi diventato una società per azioni di diritto privato a prevalente capitale pubblico: si tratterebbe di una società di diritto privato per le modalità in cui è stata istituita e non di una società di trasformazione urbana di natura pubblica.

Conseguenza: per il legale, i dipendenti Cosecon non possono essere considerati pubblici ufficiali. Quindi non starebbe in piedi l'accusa di concussione. Intanto il Riesame ha deciso: tutti fuori.



Che ne pensate? A vostro avviso a 16 anni da Tangentopoli quanto è cambiato il mondo degli appalti e dei lavori pubblici? Come giudicate le iniziative del Cosecon per lo sviluppo economico della Bassa Padovana?

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