Crac Fondazione Breda scatta lo sfratto per Forte

L’ufficiale giudiziario a casa dell’imprenditore di Piazzola fallito nel 2008 Moglie e figlia si sentono male, arriva in extremis una proroga di dieci giorni
Di Cristina Salvato
BELLUCO SFRATTO FAMIGLIA FORTE PIAZZOLA SUL BRENTA
BELLUCO SFRATTO FAMIGLIA FORTE PIAZZOLA SUL BRENTA

PIAZZOLA SUL BRENTA. Si sono presentati alla loro porta persino con le gabbie in cui rinchiudere gatti e cani, per portarseli via e sgomberare la casa. La famiglia dell’imprenditore Bruno Forte ieri mattina ha ricevuto la visita dell’ufficiale giudiziario e dei carabinieri di Piazzola sul Brenta, che volevano rendere esecutivo lo sfratto. La casa è stata messa all’asta e venduta e loro devono andarsene. Ma si sono opposti e si opporranno anche nelle sedi legali, perché metà della casa è intestata all’imprenditore Bruno Forte, fallito nel 2008, ma l’altra metà è della moglie, Alessandra Pavan, totalmente estranea al fallimento delle imprese del marito. Il curatore fallimentare avrebbe però già messo all’asta la villa e venduta senza interpellarla. Così raccontano.

È una vicenda che li ha profondamente turbati: ieri mattina la donna è salita sul tetto di casa per evitare lo sfratto e poi si è sentita male. Come male si è sentita pure la più piccola dei tre figli della coppia, che ha 22 anni e che vive con loro: è stata trasportata in osservazione all’ospedale di Cittadella. All’arrivo delle ambulanze e viste le condizioni delle due donne, l’ufficiale giudiziario ha concesso una proroga fino al 7 febbraio. Bruno Forte è l’imprenditore, titolare della Forte sas dell’Impresa costruzioni Forte srl, coinvolte nel crac della Pia Fondazione Vincenzo Stefano Breda, l’ente assistenziale fondato nel 1905 per volontà del senatore limenese e che nel 2008 fu oggetto di un’ampia inchiesta giudiziaria, che vide coinvolti amministratori dell’ente e imprenditori, che avevano indebitato e impoverito la Fondazione, svuotandone le casse e mandandola sull’orlo del fallimento. Poco chiare risultarono alcune compravendite di terreni a Limena, Ponte di Brenta e Vigonza. Fallirono anche le due imprese di Forte e da qui la vendita all’asta della sua abitazione. Ma i Forte non ci stanno: la loro dichiarazione di fallimento avrebbe contorni che loro sono intenzionati a chiarire tramite i legali. Nel frattempo hanno l’urgenza della casa.

Ieri mattina, prima delle 10, nella villa a Tremignon di Piazzola, si sono presentati l’ufficiale giudiziario e i carabinieri. Bruno Forte in casa non c’era, perché al lavoro in un cantiere: nel frattempo, chiuso il contro con la giustizia, si è rimesso in piedi ed è tornato a lavorare. A casa erano rimaste pertanto la moglie e la figlia minore, insieme a una quindicina di gatti e cani. Sapevano che sarebbero stati sfrattati, non immaginavano che lo sarebbero stati ieri mattina. Hanno perlomeno ottenuto una proroga di dieci giorni.

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