Crolla la copertura di palazzo Dante Chiusa via Garibaldi

L’ordinanza del Comune dà due settimane alla proprietà per provvedere alla messa in sicurezza dell’edificio

PIOVE DI SACCO

Era solo questione di tempo. Il collasso di parte della copertura di palazzo Dante, storico edificio seicentesco di via Garibaldi, era dato per scontato dall’occhio attento di più di qualche residente del centro storico che da anni assiste ormai al lento ma inesorabile degrado del fabbricato.

Lo storico stabile, sul quale non è mai stata fatta un’inchiesta ufficiale in ordine al valore artistico ma che ha qualche spunto interessante, è disabitato da alcuni decenni e al centro di una contesa giudiziaria tra molteplici eredi da quasi trent’anni. L’altra sera, in occasione del forte acquazzone che ha investito la città, una parte del tetto è ceduto, collassando su se stesso. A lanciare l’allarme è stata un’anziana che abita nel palazzo adiacente e che, in via precauzionale, è stata fatta evacuare e ha quindi dovuto lasciare il proprio appartamento. Sul posto, con i carabinieri, sono intervenuti i vigili del fuoco di Padova che hanno fatto chiudere al transito, anche pedonale, via Garibaldi nel tratto tra la rotonda dell’ospedale e l’incrocio con via Castello e via Ansedisio. Il pericolo è legato a possibili movimenti di assestamento che potrebbero portare al crollo, nella peggiore delle ipotesi, di parti del cornicione della facciata.

Nella giornata di ieri il Comune ha subito predisposto l’ordinanza che impone alla proprietà il termine massimo di due settimane per provvedere alla messa in sicurezza del palazzo nella misura ritenuta sufficiente a garantire la riapertura della strada. Proprio la viabilità cittadina a questo punto è una questione prioritaria visto l’importanza dello snodo di via Garibaldi. Per consentire ai residenti della zona, che si troverebbero senza una via di sbocco, di potersi muovere e raggiungere le proprie abitazioni, sarà temporaneamente invertito il senso di marcia di via Castello. La palla quindi al momento passa alla proprietà ma, stando ai precedenti, gli auspici non sono così rassicuranti. Nel 2011, dopo anni di complicazioni procurate al Comune e di ordinanze inadempiute, l’allora sindaco Sandro Marcolin si rivolse alla magistratura che impose il sequestro del palazzo e il suo contestuale affidamento per alcuni mesi in custodia proprio al Comune, che ebbe così la possibilità di intervenire, addebitando i costi ai proprietari, per effettuare gli indispensabili lavori per la salvaguardia dell'immobile, la sicurezza e la manutenzione, con relativa sanificazione del cortile interno e dell’area verde. —

Alessandro Cesarato

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