"Csi" Padova: i medici-detective risolvi-gialli

PADOVA. Attraverso strumenti di ultima generazione riescono a scovare fratture nascoste, individuare la distanza e il punto da cui è partito uno sparo, ma anche i segni di un abuso sessuale o di un maltrattamento. Spesso i risultati degli esami sono la chiave per risolvere il caso e permettono di incastrare il colpevole. Non siamo sul set della famosa serie televisiva americana CSI, ma all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Padova.
Compie 10 anni la collaborazione tra l’Istituto di radiologia diretto da Diego Miotto e la Struttura complessa di Medicina Legale e Tossicologia diretta da Santo Davide Ferrara. Tanti i crimini in cui l’autopsia, da sola, può non essere sufficiente ad acquisire elementi sufficienti per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi. E il dettaglio che può fare la differenza spesso è visibile solo attraverso un accurato esame radiologico.
Al piano terra del Policlinico negli ultimi dieci anni sono state eseguite oltre duecento Tac total body. Grazie ai raggi X è possibile conoscere particolari spesso fondamentali per dare un nome a corpi in avanzato stato di decomposizione o addirittura carbonizzati. Ma non solo, dalla forma delle ferite è possibile calcolare e riprodurre in 3D le esatte dimensioni e caratteristiche dell’arma del delitto.
La squadra La squadra di scienziati-detective è composta da professori e ricercatori di estrazione medico-legale (Massimo Montisci, Giovanni Cecchetto, Guido Viel, Paolo Fais, Alessandro Amagliani, Alessia Viero, Rafael Boscolo-Berto) e radiologica (Chiara Giraudo, Cristina Muscovich, Matteo Toniolo). Il team che si occupa di balistica e patologia forense è specializzato nello stabilire la distanza dalla quale sono sparati i colpi di arma da fuoco. Durante la propulsione la pallottola attrae a sé microscopici frammenti metallici che lasciano una scia all’interno del corpo umano che brilla come una cometa alla luce della micro-Tac. Negli ultimi anni, i risultati degli sudi hanno avuto risonanza nella comunità scientifica, tanto che il gruppo è volato a congressi nazionali ed internazionali (da Washington, a Berlino fino a Marsiglia) e ha ritrovato il proprio nome sulle più prestigiose riviste scientifiche del settore. Inoltre collabora con l’Università di Leicester nel Regno Unito per un progetto di ricerca finanziato dalla Comunità Europea finalizzato al rilievo radiologico di residui derivanti da esplosioni di bombe.
I delitti risolti Numerosi sono i casi giudiziari svolti in collaborazione con i reparti scientifici della Polizia e dei Carabinieri. Tra questi l'omicidio di Iole Tassitani, la figlia del notaio rapita a Castelfranco (Treviso) e ritrovata tagliata a pezzi all'interno di alcuni sacchi. L'esame radiologico delle singole parti corporee ha permesso di individuare il coltello e la sega usati dall'assassino. Anche nel caso dell'omicidio di Alfredo Giacon, ritrovato senza vita sull'argine del fiume Brenta, la ricostruzione radiologica delle fratture craniche ha consentito di riprodurre fedelmente la forma del sasso utilizzato per colpire ripetutamente a morte la vittima. Fondamentale è stato l'apporto degli esami radiologici nel caso di Giulia Spinello, deceduta dopo essere stata trascinata ancora viva per chilometri dall’auto della sua investitrice, al fine di stabilire la dinamica dell'incidente e il momento esatto in cui è la giovane è deceduta. Recentemente, il cadavere in avanzato stato di decomposizione di una donna ritrovata all'interno di una cassa nelle acque del lago di Garda è stato sottoposto ad un esame Tac total body. Solo grazie al confronto con gli esami delle arcate dentarie di una ragazza scomparsa alcuni mesi prima si è risaliti con certezza all'identità di Federica Giacomini, uccisa dal compagno. Ma l’attività non si limita alla sola analisi di cadaveri. Ogni anno decine di casi di lesioni personali, abusi minorili, maltrattamenti e violenze sessuali, sono studiati e risolti mediante le sofisticate strumentazioni fornite dal reparto di Radiologia. Di particolare interesse per i magistrati è capire l'età di persone arrestate prive di documenti personali, al fine di stabilire se lo sviluppo osseo è incompleto e, conseguentemente, se sono minorenni.
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