Davide dona i polmoni e salva due vite

I genitori del ragazzo di 16 anni morto dopo un incidente in slittino hanno acconsentito l'espianto degli organi: ieri mattina i trapianti
LA VITTIMA. Davide Lafuenti
LA VITTIMA. Davide Lafuenti
 Dalla tragedia di Lentiai, a Padova, due vite hanno avuto una seconda chance. Da ieri mattina i polmoni di Davide Lafuenti, il sedicenne di Spinea morto mercoledì a seguito di un terribile incidente con lo slittino avvenuto sulle montagne bellunesi, hanno ridato speranza a due uomini che da mesi attendevano un trapianto. Il duplice intervento chirurgico è stato effettuato in azienda ospedaliera dall'equipe del professor Federico Rea. Nonostante il dolore, la disperazione, il desiderio di papà Marco, assistente capo del reparto Mobile della polizia di Padova, è stato esaudito: «Abbiamo deciso di donare gli organi perché vogliamo che altri possano vivere attraverso il nostro Davide».  Subito dopo l'incidente il ragazzo era stato trasferito all'ospedale di Belluno dove era stato sottoposto ad un intervento neurochirurgico. Il tentativo dei medici di salvargli la vita si è rivelato vano: è stata dichiarata la morte cerebrale. La famiglia ha acconsentito all'espianto degli organi, estremo atto d'amore nella tragedia che li ha colpiti. Il funerale di Davide sarà celebrato lunedì pomeriggio a Spinea, nella chiesa parrocchiale di San Vito e Modesto. In attesa che vengano celebrate le esequie, il muro virtuale di Facebook è divenuto il punto d'incontro dove gli amici di Lafu, questo il soprannome di Davide, lasciano i loro ricordi. «Non dimenticatelo». Anche papà Marco e mamma Giovanna hanno voluto lasciare il proprio messaggio. I genitori hanno voluto che la morte del figlio non fosse vana, ma che restituisse vita. Non appena è stato certificato il decesso di Davide sono partiti gli ingranaggi della «macchina dei trapianti». Ieri mattina sono giunti in azienda ospedaliera i polmoni del ragazzo e sono stati chiamati i due uomini che attendevano gli organi. Nove ore totali di interventi, eseguiti dal team del professor Rea, chirurgo del reparto di Chirurgia toracica e luminare del trapianto di polmone, che hanno ridato speranza a due pazienti. Con queste due operazioni il centro di trapianto del polmone di Padova ha superato il record italiano di interventi: venticinque nel 2010.

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