Decathlon e uffici al posto del campo rom

Un maxi-negozio Decathlon in via San Crispino, un nuovo polo di impianti sportivi in via Longhin, più alcuni lotti di direzionale e commerciale che finiscono anche sopra il campo nomadi. Se vuol tenere fede al grido di battaglia «Ruspa!» del leader leghista Matteo Salvini, il sindaco Massimo Bitonci non può rifiutare questa proposta di urbanizzazione.
È quanto deve aver pensato l’ingegner Luigi Endrizzi, amministratore unico della “Direzionale Est srl” nonché già ispiratore dell’insediamento di Ikea a Padova Est e ideatore del maxi-progetto di Veneto city. Per questo ha presentato un’osservazione alla variante al Piano degli Interventi in discussione in questi mesi a Palazzo Moroni.
Nel maxi-provvedimento urbanistico, molto contestato dalle associazioni ambientaliste, sono inseriti interventi che servono a “ricucire” aree ormai rimaste abbandonate in città. Magari dove ci sono piani attuativi che la crisi immobiliare ha fermato.
Via San Crispino. Non è mai decollata l’idea del «Centro San Crispino» che lo studio Endrizzi aveva messo in piedi assieme alla Belvedere spa (nel frattempo finita in concordato preventivo). In questi anni è stato realizzato un edificio con magazzini e uffici di un’azienda farmaceutica, assieme a un grande parcheggio. È prevista la costruzione di un negozio Decathlon con superficie di vendita da 4.300 metri quadri.
Via Longhin. Una parete di free climbing assieme a altre strutture sportive. Che si affiancherebbero all’impianto per modellini radiocomandati già esistente creando un nuovo polo sportivo, in diretto collegamento con quello del Cus già presente dall’altra parte del Piovego. In cambio i privati chiedono di trasferire in via Longhin un lotto di cubatura direzionale già presente su via San Crispino.
Il campo nomadi. Al posto del campo nomadi, nella grande area di 77 mila metri quadri di proprietà comunale tra via Longhin e il Piovego, la proposta di Endrizzi prevede la creazione di due lotti edilizi, con fabbricati ad elevate performances energetiche, per ospitare start-up o imprese innovative. Oppure per far atterrare “crediti edilizi”.
La causa al Tar. Sul piano di lottizzazione “Croce rossa” è in corso un contenzioso al Tar, quando la “Direzionale Est srl” e la “Nostra Domus costruzioni srl” si sono visti negare l’autorizzazione a costruire due medie strutture di vendita. Ovviamente l’ingegner Luigi Endrizzi offre al Comune la «chiusura del contenzioso» in cambio del via libera al progetto. Ora si attende una risposta da Palazzo Moroni.
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