Delitto Moressa, la bara della vittima trafugata e lasciata lungo il fiume

PIOVE DI SACCO. Un giallo nel giallo. Un episodio inquietante: la bara di Angelo Moressa, l’immobiliarista accoltellato nell’ottobre del 2005 nel suo studio in centro a Piove di Sacco, è stata ritrovata stanotte da un pescatore lungo l’argine del fiume Bacchiglione, tra Ca’ di Messo e Brenta d’Abba. I carabinieri, immediatamente intervenuti sul posto, hanno accertato che la bara era stata da poco trafugata dal vicino cimitero di Cambroso di Codevigo. La salma è intatta. Sono immediatamente scattate le indagini da parte del nucleo investigativo dell’Arma e dei militari di Piove.
A gennaio del 2012 la lapide della tomba di Moressa era già stata sfregiata con un colpo che aveva mandato in frantumi la pietra tombale.
Il delitto di Angelo Moressa è ancora insoluto. Per l’uccisione dell’immobiliarista, che all’epoca del delitto aveva 64 anni, non c’è ancora un colpevole. Le indagini hanno portato a iscrivere nel registro degli indagati l’imprenditore del mobile Severino Rampazzo e Leopoldo Mantoan, ma per nessuno dei due è stata dimostrata la responsabilità. Il corpo di Moressa fu ritrovato il 9 ottobre 2005 riverso sul pavimento del suo ufficio in via Cavour a Piove di Sacco. Era steso a terra, in una pozza di sangue. Ad ucciderlo era stata una raffica di coltellate, ma l’arma del delitto non è mai stata trovata.
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