Devastano un cementificio per razziare tutto il rame

GRANTORTO. Razziato e devastato l’impianto di macinazione della Beton Brenta srl di Via Carlo Alberto, l’azienda specializzata nella produzione di calcestruzzo. Alcuni malviventi hanno distrutto l’impianto elettrico per rubare 20 quintali di rame (circa 11.000 euro di valore): un chilometro e mezzo i cavi sradicati, rubati anche telecamere e antifurto. Ingenti e ancora in via di quantificazione i danni,sicuramente superiori a 70 mila euro. L’azienda è stata messa in ginocchio, bloccata per almeno un paio di giorni finchè non verrà rifatto completamente l’impianto elettrico. Il furto è stato scoperto ieri mattina presto, quando il personale si è trovato davanti il disastro. Mancava tutto il sistema di allarme, i cavi erano stati strappati e pelati dalla plastica: quelli pieni di rame rubati, gli altri tranciati e abbandonati a terra. Uno dei titolari, Ubaldo Bergamin, vedendo un tale sfacelo si è sentito male: ha trovato a malapena la forza di presentare denuncia ai carabinieri di Gazzo, poi si è ritirato a casa con la febbre alta. «Una cosa del genere non ci era mai capitata», spiegano in azienda. «Subiamo continuamente furti di gasolio dai mezzi o dalle cisterne, ma una distruzione come quella di lunedì notte non ce la potevamo immaginare. Deve essere stata una squadra organizzata, con persone e mezzi: 20 quintali di rame non si trasportano tanto facilmente. Prima hanno smantellato l’allarme, portando via tutte le telecamere, poi hanno tagliato il cavo che partiva dalla cabina elettrica e tolto tutte le corde di rame di 2-3 cm di diametro, dividendo il materiale buono e quello da scartare. Furto e vandalismo assieme. Non abbiamo parole. L’attività, già penalizzata dalla forte crisi del settore edile, è stata bloccata. Abbiamo chiamato una ditta esterna per rifare l’impianto, ma prima di qualche giorno non potremo tornare operativi». Per quanto è accaduto, alla Beton Brenta è giunta la solidarietà del sindaco Luciano Gavin e dell’amministrazione comunale. «Sono episodi molto spiacevoli», ha commentato l’assessore Antonio Miazzo, «che lasciano tanta amarezza e rabbia. Si fa di tutto, in questo periodo di recessione, per cercare di promuovere le attività economiche e poi, in una sola notte, vengono messe ko in questa maniera».
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