Diciassette alla sbarra Ascierto, decide la Camera

Molti imprenditori hanno chiuso i conti tra patteggiamenti e riti abbreviati Corruzione e falso le accuse: per il pm Baccaglini è una vittoria su tutta la linea
Di Carlo Bellotto

Per il pubblico ministero Federica Baccaglini è una vittoria su tutta la linea. L’udienza Pantano - sulla gestione inquinata degli appalti in Comune, Provincia, Ater di Padova e Venezia oltre al V° Reparto Infrastrutture dell’Esercito - si è chiusa ieri davanti al gup Margherita Brunello con 17 rinvii a giudizio, 5 patteggiamenti e un abbreviato. L’unica posizione che non è stato possibile definire è stata quella di Filippo Ascierto (difeso dagli avvocati Giuseppe Pavan e Bruno Bertolo): per il giudice le intercettazioni telefoniche sono utilizzabili, ma serve l’okay della Camera dei Deputati e per questo motivo l’ex onorevole torna davanti al gup il 15 ottobre sperando che per allora la Camera si sia espressa. Gli imprenditori Manuel Marcon (avvocato Ernesto De Toni) ha patteggiato 2 anni, Roberto Unizzi (avvocato Gianni Morrone e De Toni), 1 anno e 5 mesi, Daniele Tonello (avvocato Chiara Balbinot), 4 mesi, Aldo Voltan (avvocato Paolo Vicentini e Manuele Molinari), 8 mesi, mentre Gianluca Marigo (avvocato Pietro Masutti) è stato condannato a 1 anno e 6 mesi in abbreviato. Vanno a processo invece gli altri imprenditori Andrea Caporello (avvocato De Toni), Luca Simone Ferro (avvocato Sara Baldon e Silvia Nalesso), Giuseppe Serasin (avvocato Matteo Conz e Nazareno Stivanello), Nick Favero e Saba Favero (avvocato Saba Favero), Antonio Baraldo (avvocato Mauro Zenatto) e Mario Bonin (avvocato Eddy Bazzan e Giovanni Vasoin De Prosperi). La dipendente comunale Simonetta Liviero (avvocato Carlo Augenti) ha patteggiato 1 anno e 9 mesi, mentre vanno a processo i dipendenti della Provincia: Massimiliano Berto (avvocato Annamaria Alborghetti), Nazario Borina (avvocato Pietro Caffa), Luca Frigo (avvocato Leonardo Arnau) e Fiorenzo Boschello (avvocato Luciano Gasperini). Finiscono davanti al giudice anche Aldo Luciano Marcon (avvocato Giovanni Chiello) e Sante Graziano Cogo (avvocato Manuela Da Ruos e Simonetta Pastorello) dell’Ater. Stessa sorte per Roberto Lasalvia dell’Esercito e per Oscar Erminio Rigillo (avvocato Emanuele Fragasso per entrambi), Luana Levis (avvocato Chiara Pernechele) e Claudio Fracon (avvocato Alessandro Rampinelli.

Al vertice di quella che è considerata un'organizzazione vera e propria tre imprenditori (Andrea Caporello, Manuel Marcon e Roberto Unizzi): secondo l'ipotesi investigativa si sarebbero accaparrati lavori pubblici da Ater (ex Istituto autonomo case popolari) di Padova e di Venezia, come dal Comune e dalla Provincia di Padova nonché dal V Reparto Infrastrutture dell'Esercito competente sulle manutenzioni delle strutture militari nel Nordest. A loro sono contestati i reati di associazione a delinquere «per commettere un numero indeterminato di reati contro la Pubblica amministrazione (turbativa d’asta, abuso d’ufficio, corruzione e falso)... costituendo uno stabile sodalizio criminoso». Gli interlocutori erano altri imprenditori, pronti a truccare le gare d'appalto «per eludere il principio della libera concorrenza». Ad Ascierto è contestato il millantato credito.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova