Dimessa con l'ago da flebo nel braccio
Selvazzano. La scoperta quando all'anziana donna è stata tolta la fasciatura

88 ANNI. Giovanna Bottin mostra il braccio con l’ago
SELVAZZANO.
Dimessa dall'ospedale con un ago da flebo infilato in una vena. Vittima una nonnina di 88 anni, residente a Selvazzano in via Galilei. Giovanna Bottin, è ritornata a casa giovedì pomeriggio e subito ha cominciato a lamentarsi che aveva male al braccio. Ma allo stesso tempo non voleva che la nuora Margherita Perin le togliesse la fasciatura «perché le infermiere mi hanno detto di non farlo». Ieri, tuttavia, la nuora, all'ennesimo lamento, ha tolto la fascia dal braccio dell'anziana parente e ha scoperto l'ago infilato, da cui spuntava una tappino a vite rosa. Lo stupore si è istantaneamente trasformato in rabbia. «Non solo ci hanno trattato male il 13 luglio scorso perché non volevano ricoverarla - ha ricordato la signora Margherita - adesso c'è pure la beffa dell'ago. Io ho subito telefonato a Medicina Generale 5 (reparto retto dal professor Angelo Gatta), chiedendo spiegazioni. Mi hanno risposto che quell'ago non doveva esserci. E che se andavo lì l'avrebbero tolto. Altrimenti di rivolgermi al mio medico». «Nulla da dire sulla professionalità con cui ha operato il personale durante il periodo di degenza - chiude il figlio di nonna Giovanna Valerio Favarin - però sono ancora arrabbiato perché il 13 luglio scorso hanno fatto storie: non volevano ricoverare mia madre. Ci hanno fatto sentire come quelli che insistono per parcheggiare gli anziani perché vogliono andarsene in vacanza».
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