Dipinti e stucchi da restaurare 200mila euro per il Pedrocchi

La sala Ercolana, quella Romana e quella Egizia, lo “stanzino barocco”, la saletta rotonda. Gli ambienti dove si muovevano, tra un ballo e una cena, i gentiluomini della “Società del Casino Pedrocchi” (il più antico circolo privato della città) avranno nuova vita grazie allo stanziamento di 200 mila euro deciso ieri dalla giunta. In programma c’è il restauro del vestibolo e delle sale Ercolana e Romana, dove si trovano anche alcuni preziosi affreschi come “Diogene e il gallo di Platone” di Giovanni Demin. «Il Pedrocchi è la grande reggia popolare della città: va protetta e curata. Anche grazie agli sponsor privati», sottolinea l’assessore alla cultura Andrea Colasio. I lavori inizieranno, grazie all’approvazione del progetto esecutivo, in autunno dopo la gara per l’affidamento.
Chi sale al piano nobile del Caffè trova come primo ambiente il grande vestibolo con lo scalone monumentale. I sopralluoghi effettuati nelle scorse settimane dai tecnici comunali hanno evidenziato come il fondo color verde non sia in buone condizioni, solcato da «fessurazioni estese e profonde» con «distacchi dal supporto murario» e anche «macchie di umidità». La previsione è quella di una pulitura in profondità con interventi di consolidamento, stuccature e integrazione pittorica. Il costo sarà di circa 71 mila euro.
Nelle sale del piano nobile c’è un grande apparato decorativo, realizzato da alcuni grandi artisti padovani. Con l’intenzione, a prima vista, di una rivisitazione nostalgica degli stili del passato (etrusco, egizio, romano e pompeiano). Ma non si può escludere neppure una lettura in chiave esoterica o massonica, dato che Jappelli ne era un affiliato.
Ma per tenere intatto il mistero i dipinti vanno risanati: ci sono «numerose e profonde crepe» oltre ad «ampie lacune della pellicola pittorica». «Purtroppo intere parti dei dipinti sono ormai andate irrimediabilmente perdute», scrivono i tecnici di Palazzo Moroni. Nel progetto approvato ieri sono dunque previsti interventi di «fissaggio del colore decoeso, spolveratura, pulitura e monitoraggio dei distacchi dell’intonaco». Saranno ristrutturati anche gli stucchi dorati nel soffitto della sala.
A preoccupare i tecnici è anche una «grossa lesione che attraversa il soffitto» nella sala Ercolana. Si tratta dello spazio quadrangolare che si trova accanto alla maestosa sala Rossini. La caratteristica principale sono le decorazioni pittoriche realizzate da Pietro Paoletti che ricordano le ville romane: sul soffitto c’è il dipinto del “Trionfo di Diana” e alle pareti altri episodi collegati al mito della dea.
Il progetto prevede dunque il «consolidamento in profondità mediante iniezioni di maltina consolidante», ma anche interventi nel controsoffitto dovute nelle infiltrazioni.
Per la ristrutturazione delle due sale è arrivato anche il via libera della Soprintendenza e si spenderanno altri 50 mila euro. In totale il costo dell’intervento, aggiunti gli oneri, l’Iva e gli incarichi professionali, sale a 200 mila euro. Per fare cosa? «Per quanto mi riguarda il museo del Risorgimento non si tocca. È una grande testimonianza di storia recente voluta da Giuliano Lenci – ha chiarito Colasio – Anzi lo rilanceremo con il centenario dell’armistizio della Grande Guerra. Ma bisognerà pensare anche a nuovi usi». —
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