Disco “travestite” da circoli privati Già 18 le denunce

Silb e Appe dichiarano guerra ai locali “camuffati” per convenienza fiscale: «Servono controlli e sanzioni»

I vertici del Silb (sindacato locale da ballo) e della Fipe/Appe dichiarano guerra ai circoli privati, che, con la motivazione di fare cultura e di promuovere l'aggregazione sociale, diventano locali pubblici a tutti gli effetti. E così, è la protesta, sono sempre più numerosi i circoli che senza pagare le tasse e i contributi previdenziali ai dipendenti, diventano discoteche vere e proprie con tanto di dj alla consolle, biglietti d'ingresso camuffati da iscrizione alle associazioni del settore e camerieri ai tavoli. A livello territoriale sono già 18 i circoli denunciati all'autorità giudiziaria dopo che le forze dell’ordine hanno constatato che non erano in regola con le autorizzazioni per aprire una discoteca (in tutta la provincia sono calate a 38 dopo la chiusura di 10 locali). L'allarme è stato lanciato alla vigilia di Natale e Capodanno, quando l'abusivismo diventa più diffuso, nel corso di un convegno, “Il Divertimento è Una Cosa Seria” a cui hanno partecipato Andrea Cavinato, presidente provinciale del Silb e titolare del Paradiso Latino, a Campodarsego, Giampaolo Scajola, sempre del Silb e i vertici nazionali Michele Moretti e Paolo Artelio. Presente anche l'avvocato dell'associazione, il campano Attilio Pecora. Durante il convegno che si è tenuto all'interno dell'ultima giornata di Tecnobar & Food (20.000 visitatori), i rappresentanti del Silb hanno consegnato a un delegato delle forze di polizia un vademecum, in cui i tecnici dell'Ufficio Studi della Fipe hanno indicato le linee guida che gli inquirenti dovrebbero mettere in campo anche nel Veneto ed a Padova in particolare. «Nel solo Veneto il fatturato annuale delle discoteche regolari ammonta a 98 milioni», ha detto Moretti, «I circoli che diventano discoteche producono un fatturato più o meno analogo. Con la differenza, però, che noi paghiamo le tasse fino all'ultimo euro e mettiamo in regola, mentre i titolari dei circoli lavorano ed incassano quasi tutto in nero». Duro anche il commento di Andrea Cavinato: «Siamo stanchi di quest'andazzo che danneggia noi esercenti in regola e le casse dello Stato. Occorre, a livello territoriale, una task force permanente che vada a controllare i circoli privati una volta alla settimana. Tra poco è la notte di San Silvestro. Sono decenni che i soliti furbetti, senza dire niente neanche alla Siae, affittano capannoni con pochi soldi ed organizzano cenoni danzanti senza rispettare le norme di sicurezza».

Felice Paduano

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