Don Antonio Sciortino: «Degrado morale senza precedenti»

Il direttore di Famiglia Cristiana presenta alla Fiera delle Parole il suo ultimo libro: «I veri rottamatori? Saranno i cattolici indignati»
Il direttore di famiglia Cristiana Antonio Sciortino. "La misura era colma. Così come l'indignazione. Al punto che era impossibile tacere di fronte alle squallide vicende del presidente del Consiglio. Lo sgomento dei cittadini è palpabile. Quello dei cattolici ancor di più, ormai inarrestabile. Preoccupati per il cattivo esempio che si dà ai giovani". E' quanto scrive don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, che nel nuovo numero pubblica quattro pagine di lettere di lettori indignati per il "caso Ruby", sotto il titolo "Le radici morali del Paese nel senso di giustizia e legalità". ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Il direttore di famiglia Cristiana Antonio Sciortino. "La misura era colma. Così come l'indignazione. Al punto che era impossibile tacere di fronte alle squallide vicende del presidente del Consiglio. Lo sgomento dei cittadini è palpabile. Quello dei cattolici ancor di più, ormai inarrestabile. Preoccupati per il cattivo esempio che si dà ai giovani". E' quanto scrive don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, che nel nuovo numero pubblica quattro pagine di lettere di lettori indignati per il "caso Ruby", sotto il titolo "Le radici morali del Paese nel senso di giustizia e legalità". ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

PADOVA. I veri rottamatori? Per don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia cristiana, saranno i cattolici «indignati». Non quelli «iscritti all'anagrafe battesimale», ma coloro che credono che «la politica sia la più alta forma di servizio, una missione per sistemare le cose, non sistemare se stessi». Don Sciortino, presentando con don Cesare Contarini il suo libro alla Fiera delle Parole, é un fiume in piena. Esorta tutti ad uscire «da un degrado morale che non ha precedenti».

«È mai possibile che in un Paese che si dichiara cattolico con una percentuale che supera il 90 per cento sia necessario emanare un'altra legge per ricordare agli Italiani che non si deve rubare?». Don Sciortino incita i cattolici, le persone oneste, alla riscossa politica «per uscire dalla corruzione, da una situazione di immoralità intollerabile». Il direttore di Famiglia Cristiana analizza le «follie tipiche del nostro Paese»: »Ma quanto possiamo resistere con una disoccupazione giovanile arrivata ormai al 30 per cento? La nostra politica continua ad essere miope. Se un giovane non ha lavoro non potrà farsi una famiglia, non ha alcun futuro. Ma possiamo discutere di questi problemi con una classe politica che al massimo pensa che cosa accadrà nel mese di marzo?».

Al centro della riflessione di Sciortino gli effetti della crisi: «Oggi avere un lavoro non dà più la certezza di poter vivere dignitosamente. In Italia ci sono i poveri con il lavoro: alle mense Caritas ci sono anche le famiglie. Ma quando ci sará la presa di coscienza che deve cambiare la classe politica per uscire da questa situazione?». Il direttore del settimanale cattolico descrive un quadro a tinte fosche: «L'Italia sta andando verso il suicidio demografico. Se i giovani non avranno lavoro, l'Italia non avrà né futuro né speranza». Poi un attacco alla politica di oggi: «Abbiamo degradato la politica a qualcosa di sporco. Deve tornare ad essere, come auspicava Paolo VI, la più alta forma di servizio. Per fare politica bisogna rimetterci, non guadagnarci. Servire lo Stato é già un ristoro per il lavoro che si svolge. I vitalizi scandalosi dei politici gridano vendetta agli occhi di Dio. Come fanno a pensare che la gente digerisca la riforma delle pensioni se loro restano aggrappati ai loro privilegi?». Sciortino non risparmia nemmeno la Chiesa: «Non nascondiamolo, anche la Chiesa, dopo gli scandali da cui é stata travolta, ha bisogno di essere riformata. La trasparenza e la collegialità non ci devono far paura. Ma il giudizio non può essere tutto negativo. Ricordiamoci che la Chiesa fa tanto per moltissime persone. E lo fa in silenzio».

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