Don Contin incontra il vescovo. "Si è fatto da parte"

Don Cagol, vicario episcopale della Diocesi: "Anche solo un sospetto di questo tipo è una ferita per la comunità cristiana"
Don Andrea Contin
Don Andrea Contin

PADOVA.  Sospensione (in attesa che venga fatta chiarezza) per don Contin, che in mattinata è andato in Diocesi e ha incontrato il vescovo.

«È una ferita. Anche solo un' inchiesta o un sospetto di questo tipo è una ferita per la Diocesi intera e in particolare per quella comunità cristiana». Don Marco Cagol, vicario episcopale della Diocesi di Padova, commenta così, a margine di un convegno, la vicenda di don Contin, parroco di San Lazzaro, indagato per violenza privata e favoreggiamento alla prostituzione.

Una vicenda emersa mercoledì quando i carabinieri, in esecuzione di un decreto della procura di Padova, hanno compiuto una perquisizione nell'abitazione del sacerdote e, in una stanza chiusa a chiave, avrebbero trovato oggetti per giochi sessuali e materiale informatico attualmente in fase di analisi.

A denunciare il parroco, una donna che lo aveva accusato di averla costretta a rapporti anche con altri uomini. Un'accusa tutta da verificare e al vaglio della procura. Nessun riscontro dall' esito delle perquisizioni, invece, all'accusa fatta dalla donna relativa a un'arma di cui il sacerdote sarebbe stato in possesso.

Don Cagol ha ribadito che nella Diocesi «c'è grande sorpresa e dispiacere» per la vicenda ma «prima di esprimere alcun giudizio ci riserviamo di conoscere la realtà dei fatti e si spera che al più presto venga fatta luce».

«Il vescovo ha parlato con il sacerdote e lui, concordandolo con il vescovo, si è fatto da parte in attesa che venga fatta chiarezza - ha concluso - evidentemente in questi giorni non è il caso che stia lì in sede. Penso sia normale che in attesa dell'evolversi degli eventi una persona pubblica non stia sotto i riflettori».

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