Don Roberto, raccolte 250 firme «Non ha fatto nulla di male»

C’è attesa nella piccola comunità di Carbonara per quello che dirà stamattina all’omelia della messa delle 10.30 - la prima senza don Roberto - il parroco di Bastia don Claudio Zuin, amministratore dell’unità pastorale di Rovolon. Di certo si sa che il sacerdote leggerà la lettera del vescovo Cipolla sul caso di don Andrea Contin che vede coinvolto anche il quarantunenne don Roberto Cavazzana che da quando la vicenda che lo interessa è diventata di dominio ha lasciato la canonica. Don Roberto manca ormai da Carbonara da quasi una settimana ma il paese è ancora scosso, smarrito, incredulo e a ogni occasione manifesta piena solidarietà al suo don. L’appello dei parrocchiani alla Diocesi attraverso una raccolta firme per riaverlo ha raggiunto in 24 ore circa 250 sottoscrizioni. L’obiettivo è arrivare a quota 500.
«Errare humanum est», scrive una donna sul profilo facebook della comunità, dove gli inviti a tornare si moltiplicano col passare delle ore anche se c’è chi quella frase della petizione “Abbiamo perdonato don Roberto” non la condivide in toto. «Non ha fatto nulla di male, non ha niente da farsi perdonare, lo rivogliamo e basta», afferma una donna che fa parte del coro della parrocchia. Ieri, intanto, Laura, una giovane di Bastia, ha scritto una lunga lettera al sacerdote descrivendone le qualità, il suo modo di trasmettere la parola di Dio ai fedeli. «Roberto credi ora sul tempo del tuo ritorno, sulla tua identità splendida e pura che ci hai sempre trasmesso e offerto, parlando della luce di Dio, nel messaggio del Vangelo», attacca la missiva. La giovane parla dello sguardo sincero e magnetico del prete e della positività del suo sorriso. «Ho sempre davanti a me i tuoi occhi ipnotici, avvolti come in un incanto, nel mistero della fede decisa, senza ipocrisie e compromessi, che non ha mai vacillato», continua la lettera. «Tu Roberto sei amante del bello e non penso sia un peccato cercare e credere nel bello, nel pulito, perché tutto questo appartiene a Dio, come il corpo che tu hai sempre considerato religiosamente sacro, vivendolo così su te stesso, semplice, impeccabile come eri nello stile, elegante con sobrietà, sportivo, disinvolto, profumato, affascinante nella tua purezza». Laura nella sua lunga missiva non tocca minimamente la vicenda dei festini hard del parroco di Carbonara con don Andrea Contin e conclude: «Tu per noi sei una coincidenza, un’incidenza, una poetica presenza».
La vicenda di don Roberto, così com’era successo nel 2013 quando sembrava che il prete, allora consulente spirituale di alcuni calciatori biancoscudati, dovesse celebrare le nozze tra Belen Rodriguez e il ballerino Stefano De Martino, sta attirando su Carbonara numerosi curiosi che si fermano a visitare l’artistico presepe realizzato sul sagrato della chiesa. E grazie a questo interesse sembra che i volontari che hanno realizzato la Natività stiano per decidere di non smontarla come previsto il 4 febbraio ma di prorogare tale data.
Gianni Biasetto
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova