Du30, futura biblioteca multimediale di Padova: cantiere nel 2027
Il sopralluogo nel centro culturale in costruzione in piazzale Azzurri d’Italia: «Abbiamo portato l’architettura contemporanea nel cuore dell’Arcella»

Avrà i soffitti color azzurro ceruleo, serramenti in alluminio e le pareti bianche, a giocare di contrasto con la vivacità di arredi coloratissimi e con una luce che si prevede inonderà gli interni grazie a uno spazio interno lasciato scoperto. Oggi il nuovo centro culturale Du30 – futura biblioteca multimediale in piazzale Azzurri d’Italia all’Arcella – è ancora avvolto dalle impalcature. A giugno 2026 però è già previsto il collaudo di un edificio di quasi duemila metri quadri, cresciuto al posto della vecchia e fatiscente palazzina ex Coni.

I tempi
«Il cantiere procede spedito, i tempi li detta il Pnrr che ha finanziato l’investimento complessivo di circa 8,5 milioni di euro. I lavori devono terminare entro giugno 2026, perché lo stabile sia fruibile al massimo ad inizio 2027», fanno il punto l’assessore alla cultura Andrea Colasio e il vicesindaco Andrea Micalizzi, ieri in sopralluogo con il responsabile del procedimento Diego Giacon.
Progettato dagli studi Settanta7 e Perillo, il nuovo polo culturale omaggia Gastone Rinaldi, primo Compasso d’oro italiano, con la sua conosciutissima sedia Du30, appunto, che veniva prodotta poco lontano da qui. L’aggiudicatario, il consorzio Conpat, ha designato come esecutori la barese Gedi Group e la romana Taddei.
Il cantiere

Tra i ponteggi e l’andirivieni di operai si apre come un occhio di bue il cavedio che mutua dalla tradizione architettonica delle domus romane la ricerca di luce naturale perenne. Salendo dal piano terra si scorgono quelle che saranno ampie vetrate – le più scenografiche guardano l’anello di atletica Colbachini –, l’agorà, la piazza al pianterreno dove i bambini potranno giocare come richiesto dall’associazione Genitori dell’Arcella.
Caffetteria e area ristorante, su due piani, vedranno le vivande salire e scendere con un montacarichi. Giù, quindi, svago e osmosi con il quartiere, e cultura tra gli scaffali di libri per bimbi fino a 14 anni.
Sopra, invece, l’ala generalista di testi per adulti (il patrimonio assorbe quello della biblioteca di quartiere poco distante, andando a comporre la raccolta più corposa di Padova), spazi per laboratori ed esposizioni d’arte contemporanea e design ad uso di associazioni arcellane e di Progetto giovani. Nei piani superiori, residenze d’artista. Il tutto in un contenitore a bassissimo dispendio di energia.

«Qua sta nascendo, anzi è già nato e sta crescendo, un nuovo edificio dedicato alla cultura e quindi questo è il segno tangibile di un cambiamento che è in atto in città, all’Arcella ma non solo, con le grandi trasformazioni che stiamo vedendo a Padova», commenta il vicesindaco Micalizzi. «Questa è una trasformazione anche particolare, un impegno che ci eravamo presi con i cittadini dell’Arcella, ma anche un impegno che ci siamo presi con la città: trasformare luoghi abbandonati e degradati da simboli delle incompiute e dell’inefficienza, in luoghi centrali e risorse per la comunità». —
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