Due Carrare chiede informazioni
MONSELICE. Non ci sono solo a Este e a Baone persone preoccupate dalla prospettiva che vengano bruciati prodotti derivati dai rifiuti (Css) nei forni della Cementeria, ma anche a Due Carrare. Tanto che il sindaco di quel Comune, Davide Moro, ha scritto al collega di Monselice e quelli degli altri comuni limitrofi per invitare a indire un consiglio comunale congiunto in cui siano chiariti tutti gli aspetti sanitari legati alla combustione di questo materiale. Arquà Petrarca, Battaglia Terme, Baone, Este, Pernumia, Pozzonovo, San Pietro Viminario, Sant'Elena, Solesino e Tribano, questi sono i paesi le cui istituzioni sono chiamate a prestare attenzione ai massimi livelli. Moro propone di realizzare questo consiglio intercomunale a Monselice, ma in caso di indisponibilità offre la sala consiliare di Due Carrare. Finora Monselice ha sempre voluto procedere da solo. Pochi giorni fa il Comune ha prodotto una invito alla Cementeria a sospendere l'uso dei Css fino al parere del tavolo tecnico-istituzionale. Secondo i partecipanti dell'assemblea dei No Css che si è tenuta giovedì sera al Parco Buzzaccarini, la richiesta del Comune è «strumentale, debole e priva di possibilità di riscontro». È della stessa idea anche il consigliere M5s Andrea Bernardini, secondo lui il testo è una farsa perché non ha «alcun contenuto d'impegno serio», appare più un tentativo politico per «salvarsi la faccia». I comitati ritengono, inoltre, che la decisione di aprire un tavolo in seguito all'approvazione della Provincia sia una mossa «tardiva e inefficace» che non include l'interlocutore principale, ovvero la Regione Veneto, che sta "stravolgendo" l'assetto del Parco Colli con la proposta di legge per il riordino dei Parchi. Continua la mobilitazione, stasera alle 20 al Parco Buzzaccarini aperitivo con i giovani sul tema Css.
Camilla Bottin
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