È morto Sandro Cesari, ex segretario generale della Cgil

Attualmente era direttore del Centro Studi Ettore Lucini, centro di documentazione sulla storia del movimento operaio e popolare veneto

PADOVA. È morto Sandro Cesari, segretario generale della Cgil negli anni Novanta. È scomparso a seguito di una malattia tanto grave quanto improvvisa. La sua morte ha sconvolto il sindacato, che lo ricorda con affetto, stima e riconoscenza. «Sandro», scrive in una nota la Cgil, «ha attraversato momenti storici eccezionali, difficili, e sempre dalla parte dei lavoratori. Si è sempre speso per la loro emancipazione e per l’affermazione della democrazia. Da giovane sempre impegnato nella politica, da uomo maturo, sindacalista stimato e apprezzato da tutti. Per la Cgil di Padova, Sandro ha rappresentato un punto di riferimento certo e sicuro». La Cgil era la “sua” casa. Sandro Cesari è nato nel 1943 e nel 1975 entra nella segreteria Filcams ed assume la direzione provinciale del sindacato dei lavoratori del Commercio e Turismo, seguendo in particolare il settore termale. Nel 1980 entra in Segreteria della Cgil di Padova, con la direzione di Danilo Polato. Diviene Segretario Generale, in sostituzione del compagno Polato nel 1990. Rimane alla direzione della Cgil padovana fino al 1994 quando viene sostituito dal compagno Zanni Pelà Pietro. Ha ricoperto successivamente, numerosi altri incarichi tra i quali quello di Presidente del comitato provinciale dell’Inps di Padova e attualmente ne era componente. Attualmente era direttore del Centro Studi Ettore Lucini, centro di documentazione sulla storia del movimento operaio e popolare veneto. Ne ricopriva ancora la carica di Direttore, con grande dedizione e impegno. Il Centro, oggi, è il più importante giacimento triveneto di carte politiche e sindacali. «Questo il percorso di vita di Sandro, una vita vissuta da protagonista. La Cgil, le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati padovani, nello stringersi affettuosamente attorno alla sua amata Franca e al figlio Massimo lo ricorderanno sempre con affetto, stima e riconoscenza».

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