E Padova Promex ha puntato 490mila euro
PADOVA. Per le iniziative legate a Expo 2015, Padova ha speso 490 mila euro, fondi stanziati in toto dalla Camera di Commercio. E se le polemiche sui reali risultati economici della manifestazione di Milano non accennano a concludersi, a Padova gli organizzatori di Come to Padova and Discover Expo 2015 non fanno un mistero sulle cifre e sui risultati ottenuti.
È il direttore di Padova Promex Franco Conzato a fornire tutti i numeri dell’impegno dell’azienda speciale per l’internazionalizzazione della Camera. «Già a partire dalla metà di novembre 2014» spiega Conzato «grazie a uno stanziamento pari a 490 mila euro siamo riusciti a coinvolgere circa 800 imprese del territorio in oltre 60 eventi di promozione. Abbiamo ospitato a Padova ed accompagnato all’Expo di Milano, imprese e delegazioni di 21 paesi del mondo e nel contempo siamo stati in grado di portare a Padova decine di giornalisti delle principali testate mondiali. Grazie alla collaborazione della Dmo abbiamo partecipato a oltre 10 a fiere ed eventi internazionali creando i presupposti per sviluppare business internazionale per le nostre Pmi». E la cena di gala che ha visto protagonista, il 29 giugno 2015, il nuovo Orto Botanico con la partecipazione di oltre 300 ospiti paganti e 100 delegati esteri provenienti da ben 17 paesi, sembra avere fruttato, oltre che relazioni, anche denaro. «Dalla vendita dei biglietti abbiamo ricavato 30 mila euro» spiega il direttore «denaro che abbiamo già assegnato, tramite bando pubblico a 3 onlus padovane che hanno ricevuto 9.333 euro a testa».
Questi gli esiti di un’operazione Expo gestita dall’azienda per la promozione internazionale che riceve ogni anno circa 1 milione di euro di finanziamenti dalla Camera di commercio. «I ricavi propri di Padova Promex sono tre volte superiori al costo dei servizi di supporto. Ogni anno i proventi delle nostre attività superano i 450 mila euro, più che coprendo i costi di struttura» spiega Conzato. «Grazie al finanziamento camerale siamo così in grado di fornire agli imprenditori (nel 2015 abbiamo coinvolto 1060 imprese del territorio) servizi di formazione, accompagnamento e consulenza a costi non paragonabili a quelli di mercato».
Lo stesso ministero dello Sviluppo economico ha riconosciuto come best practice finanziaria un’azienda che rischia ora di scomparire, per lo meno come struttura finanziata dalla pubblica amministrazione, per la riorma del sistema camerale i cui decreti sono ora al vaglio del governo.
Riccardo Sandre
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