Elezioni. Faggion e Albertin ko, il lunedì nero del Pdl / TUTTI I RISULTATI
Le elezioni nei 12 comuni padovani: Luca Claudio fa il pieno alle Terme. Sindaco del Carroccio a Montagnana, e Lega al ballottaggio a Este. Risorge il centrosinistra che vince a Noventa e Vigodarzere

DOPPIA FESTA. Claudio e Bordin: uno al ballottaggio, l’altro già sindaco
PADOVA. Meno male che Maria Elena c'è. Ci pensa proprio lei, l'avvocato Sinigaglia, trentaduenne dal sorriso che conquista, a difendere l'onore del Pdl in una tornata elettorale che regala ben pochi motivi di soddisfazione ai coordinatori provinciali Lorena Milanato (ex-Forza Italia) e Raffaele Zanon (ex-An): il voto in provincia, per i berlusconiani, è infatti un mezzo disastro. Forse non a caso il ministro Giancarlo Galan, che abita a Cinto Euganeo, ieri ha evitato di commentare i risultati.
Intanto la Sinigaglia, che nel suo sito esibisce un eloquente duetto con Marino Zorzato, indossa la fascia tricolore di Rovolon, «un paese meraviglioso dove gli anziani passeggiano a testa alta per ciò che hanno contribuito a fare ed i giovani trovano una comunità accogliente e dinamica». Eccolo allora il segreto della neo-prima cittadina, già assessore alla Cultura, che sale al 41,63%. La sconfitta ha le sembianze di Marzia Magagnin, assessore provinciale leghista, che si deve accontentare del 30,78%.
E rispetta le previsioni, a Cartura, pure il sindaco uscente, l'ex-forzista Massimo Zanardo, che vola al 55,98%, mettendo assieme 1.581 preferenze. Alberta Castellan, in pista per il Carroccio, si attesta al 13,27%.
Che il Pdl abbia sbagliato i propri conti lo si coglie pienamente scendendo da Rovolon alle Terme. Quella di Montegrotto è una débacle vera e propria. Giuseppe Albertin, candidato sindaco che pure si fregiava del logo «Popolo della Libertà-Berlusconi per Albertin», racimola appena 528 consensi chiudendo la sfida con un modestissimo 7,92. La fascia tricolore va pertanto a Massimo Bordin, alter ego del sindaco uscente Luca Claudio, forte di un 44% (2.391) che lo legittima come nuovo inquilino del municipio di piazza Roma. Il leghista Alessandro Manuel Boschieri si accontenta del 12,35%.
Il «lunedì nero» del Pdl trova un'ulteriore conferma ad Abano. Qui vanno al ballottaggio Gian Pietro Bano del centrosinistra e Luca Claudio, alla testa di una coalizione che va da Iles Braghetto all'Msi-Dn. I berlusconiani, qui supportati anche dall'Udc, fanno harakiri con Davide Faggion. Fa splash pure il leghista Flavio Manzolini, che da oggi torna alla sua scrivania di presidente di Turismo Padova Terme Euganee.
Al tandem Degani-Zorzato non va meglio a Montagnana: Alessandro Uguccioni (31,91%), assessore della giunta uscente, s'inchina all'ex-collega Loredan Borghesan, sostenuta dalla Lega, insieme a Vittorio Casarin e a Valdo Ruffato, che schizza al 54,25%.
Il Pdl perde pure il referendum... sull'Acqua. Grantorto volta infatti le spalle al suo sindaco Sergio Acqua (41,90%), uscito dall'Udc, e appoggiato da Zorzato, da Barbara Degani e dal parlamentare leghista Massimo Bitonci. Vince Luciano Gavin (45,04%), alfiere della civica «Rilanciamo Grantorto», messosi alla testa dell'area moderata.
E il Carroccio? Non si deprime, ma non ha nemmeno grandi motivi per festeggiare. A Este va al ballottaggio l'onorevole Paola Goisis (39,38%: due punti sotto la sua coalizione), che se la dovrà vedere con Giancarlo Piva (38,16%), sindaco uscente e alfiere del centrosinistra: il Pd è il primo partito in consiglio comunale con il 21,21%. Trae auspici confortante Antonio De Poli, che vede Vanni Mengotto terzo al 13,22%.
I bossiani restano pure fuori dalla stanza dei bottoni di Vigodarzere: Adolfo Zordan, la cui candidatura ha spaccato il Pdl, non riesce ad andare oltre il 36%, mentre Francesco Vezzaro, del centrosinistra, raccoglie il testimone da Franco Frazzarin.
Ma non è l'unico raggio di sole per l'opposizione di governo. Luigi «Alessandro» Bisato (49,06%) è il successore di Giuseppe Paviola; Noventa non volta pagina e Roberta Toffanin (29,59%) resta al palo. Il leghista Ferdinando Cacco staziona al 12,92%, mentre il «grillino» Marco Brugnerotto raccoglie un più che incoraggiante 8,41%.
Forte di un testimonial come Flavio Zanonato, Antonio Battistella (Civica per il Futuro) supera per 7 voti Giacomo Scapin (Comune e Cittadini). Ad Arzegrande Luca Sartori (46,62%) raccoglie l'eredità di Cesarina Foresti, deceduta a novembre. Ma il vero recordman di consensi è Luca Pescarin, primo cittadino uscente e rientrante, che scala la montagna dell'82,55%. Un plebiscito.
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