Emergenza spaccio alla Guizza è la Consulta a lanciare l’allarme

La prima dose di cocaina? Dieci euro, prezzo di favore. Se sei in auto il take away della droga è al Bassanello, nel piazzale della chiesa. Se sei in bicicletta, lungo l’asse della Conselvana ed ogni stradina fa al caso di spacciatori e consumatori. Di fronte ad un “cliente” particolarmente riservato, il giardino di via Tassoni si presta benissimo: lo scambio è furtivo e veloce. Mentre per i ragazzi più giovani la piazza si organizza tra via Brofferio e via Algarotti. Il fatto che qui ci siano le case popolari ha un suo impatto: qui vivono le famiglie con figli adolescenti, qui può proliferare il mercato del passa parola dello sballo. La Guizza ha una sua cartina geografica dello spaccio di droga che culmina nel parco dei Salici, dove una banda di giovanissimi nord africani ha letteralmente occupato l’area verde, mettendo in piedi il proprio quartier generale.
la mappa della consulta
La denuncia questa volta non arriva solo dai residenti, ma dalla Consulta di quartiere B4 e dal circolo del Partito democratico “Al Ponte”. A dar voce alla preoccupazione dei cittadini infatti ci pensano il consigliere Alessandro Sanco e la presidentessa del circolo Giorgia Pellarin. La Guizza non è l’unica piazza dello spaccio cittadino. Anzi. Negli ultimi mesi la questione droga è esplosa. Ci sono i luoghi tristemente noti per lo spaccio: via Diego Valeri, la stazione, il Portello, via Grassi e la Cittadella della Stanga, via Maroncelli al Pescarotto, dove è difficile sradicare il fenomeno. Ci sono gli spazi che i residenti con caparbia cittadinanza attiva provano a ripopolare: il Borgomagno e la galleria San Carlo, all’Arcella. C’è il centro, dove la domanda è più forte: vicino al Duomo, in via Roma, sotto i portici di San Francesco; ma anche piazza Capitaniato, via Santa Lucia, e giù fino a piazza Mazzini e via Codalunga. E ci sono le nuove conquiste: il ponte Unità d’Italia e la Fiera; il parco Usignolo alla Mandria e Esperanto alla Stanga. In entrambi i giardini pubblici il questore ha incontrato i cittadini ed esortato a denunciare, segnalare, vivere i luoghi.
azioni di resistenza
Il quartiere della Guizza non è nuovissimo allo smercio di sostanze stupefacenti: piazzale Cuoco, il parcheggio del Porto Astra, la zona di Santa Teresa, il parco dei Salici, sono da tempo conosciute per il fenomeno. Ma era più controllato, meno sfacciato e meno esteso. «Siamo consapevoli – spiega Sanco – che il problema è il consumo. Sappiamo quanto sia difficile combatterlo, tuttavia siamo anche convinti che ci siano delle azioni di resistenza utili. Ad esempio siamo persuasi che rimettere in funzione il “Postamat” vicino all’ufficio postale sia utile a contrastare il fenomeno perché dove c’è movimento sano di persone, non c’è spazio per questi traffici. Siamo anche preoccupati perché l’età dei pusher è sempre più giovane e dunque un intervento sociale sarebbe auspicabile».
alleanza residenti-polizia
Le sentinelle alla Guizza sono tante, lo sanno bene i poliziotti di quartiere, che combattono in prima linea la battaglia contro lo spaccio. È spesso questione di metri, conquistati o persi. L’alleanza tra la polizia di quartiere e la resilienza dei residenti vicini al parco dei Salici, per esempio, fin’ora ha salvato il parco dalla rovina del degrado. Anziani in testa e genitori a seguito hanno deciso di non soccombere alla prepotenza di questo manipolo di giovanissimi spacciatori: ogni giorno prendono ramazza e paletta per fare pulizia nel parco. Ma adesso che il fenomeno sta contagiando l’intero quartiere, adesso che il coprifuoco “aiuta” i traffici illeciti, servono più controlli da parte delle forze dell’ordine. E la richiesta non è più solo quella della strada. Il livello è istituzionale: arriva dalla rappresentanza di quartiere e dal principale partito che governa la città. Una “sveglia” a Palazzo Moroni ma anche a piazzetta Palatucci. —
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