Esce ancora puzza dalla Sir Sos dei residenti al sindaco

L’azienda monitorata dopo il rogo di quintali di plastica stoccati nel piazzale M5S e Per Piazzola: «Insediamenti produttivi incompatibili con quelli circostanti»
Di Paola Pilotto

PIAZZOLA SUL BRENTA. Ancora odori nelle vicinanze della Sir srl, la ditta di materie plastiche in via Silvestro Camerini, nell’ex area Ipres, dov’è scoppiato un incendio a Capodanno. Proprio un paio di giorni dopo che il sindaco Enrico Zin aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook i verbali dei vigili del fuoco e dell’Arpav per rassicurare che a Piazzola «nessun cittadino deve sentirsi in pericolo», sono ricomparsi gli odori. I residenti hanno subito dato l’allarme e il sindaco ha dovuto constatare di persona che effettivamente la puzza c’era. Di nuovo l’azienda ha aperto le porte ammettendo che quel giorno il processo produttivo aveva generato odori, svaniti in breve tempo. «L’azienda ha assicurato di prendere tutte le misure possibili», afferma Zin. «Ora hanno ordinato dei nebulizzatori che dovrebbero ridurre al minimo gli odori. Teniamo tutti gli occhi aperti e siamo comunque fiduciosi».

Intanto sulla questione dei nuovi insediamenti produttivi, il Movimento 5 Stelle di Sabrina Meneghello e Per il bene di Piazzola di Maurizio Bergamin hanno presentato una mozione riguardante la pianificazione urbanistica della zona. «È evidente a tutti», precisano i due consiglieri di minoranza, «come la zona produttiva di via Silvestro Camerini oggi non sia più compatibile con gli insediamenti residenziali, con la struttura sanitaria casa di riposo per anziani, con la struttura alberghiera, con le aree ricreative e sportive, con il sistema ciclabile “ex Ostiglia”, che si trovano a diretto contatto e nelle immediate vicinanze della zona stessa. Purtroppo sono già insorte problematiche significative, da non sottovalutare, visto anche il recente incendio. A prescindere dalla ditta insediata comunque tenuta per legge a rispettare tutte le norme vigenti è necessario adeguare il Piano degli Interventi comunale prevedendo una più efficace tutela del diritto primario alla salute e all’ambiente costituzionalmente garantito, che non può essere superato da altri interessi di tipo economico o produttivo. Occorre rivedere la pianificazione di quest’area, in un ottica di massima tutela a scongiurare situazioni di potenziale pericolo tra due opposte esigenze legittime: vivere in modo salutare da una parte e perseguire l’interesse economico dall’altra».

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