Esercito disponibile ma a pagamento

«Profughi sì ma a pagamento». Il Comando Militare Nord, con sede interregionale a Padova all'interno della caserma Salomone in Prato della Valle, ha inviato a tutte le sette prefetture del Veneto una lettera che ha provocato un vivace dibattito tra gli addetti ai lavori che stanno seguendo l'emergenza profughi. I vertici dell'esercito infatti offrono, per la prima volta per iscritto, la più totale disponibilità a collaborare attivamente a gestire al meglio l'arrivo e la sistemazione dei migranti, dal momento che si rendono conto delle difficoltà gestionali che sono sopravvenute nelle ultime settimane. Subito dopo, però, sempre nella stessa missiva arrivata sui tavoli dei capi-gabinetto delle prefetture, i militari pongono una serie di condizioni non di poco conto. Prima di tutto sostengono che tutti i servizi, che possono mettere a disposizione delle singole prefetture, dovranno essere a pagamento. Insomma, pur tenendo presente che l'esercito è un braccio dello Stato, le spese dovranno essere addossate sulla contabilità generale delle prefetture. In caso contrario non se ne fa niente.
Per il resto scrivono che possono mettere a disposizione dell'emergenza-profughi sia soldati che automezzi. E proprio sul capitolo dei trasporti i vertici dell'esercito chiariscono in anticipo un altro tema delicato. Gli automezzi, dopo essere stati utilizzati, devono essere restituiti alle caserme in perfetto ordine e pulizia. È un punto cruciale delle condizioni che pretendono per far uscire all'esterno i mezzi di trasporto, e non hanno alcuna difficoltà a sostenere che sarà necessaria anche la totale disifestazione igienico-sanitaria. (f.pad.)
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