A Padova nove espulsioni di irregolari in dieci giorni

Il bilancio dell’attività della Questura nei confronti di stranieri ritenuti socialmente pericolosi e gravati da precedenti che sono stati individuati nel territorio

Il bilancio delle espulsioni effettuate dalla Questura di Padova
Il bilancio delle espulsioni effettuate dalla Questura di Padova

Prosegue l’azione della Polizia di Stato di Padova contro l’immigrazione clandestina. Dal 23 aprile al 2 maggio sono stati eseguiti nove provvedimenti di espulsione nei confronti di altrettanti cittadini stranieri irregolari, ritenuti socialmente pericolosi e rintracciati nel territorio cittadino.

Il primo a essere accompagnato al Centro per il Rimpatrio di Gradisca d’Isonzo è stato un 19enne tunisino, entrato in Italia ad aprile 2023 e in seguito indagato per aver aggredito con un coltello tre cittadini albanesi. La Questura aveva rigettato la sua richiesta di permesso per attesa occupazione, in scadenza dopo il precedente titolo per minore età.

Nella stessa giornata del 23 aprile, un altro cittadino tunisino di 18 anni, con un lungo elenco di precedenti (violenza e minacce a pubblico ufficiale, rissa, traffico di droga), ha ricevuto un ordine di lasciare l’Italia entro sette giorni.

Il giorno successivo, giovedì 24 aprile, altri due stranieri sono stati trasferiti al CPR di Gradisca: un 45enne marocchino, mai regolarizzato, con un pesante curriculum penale che comprende violenza sessuale, rapina e sequestro di persona; e un 22enne tunisino, la cui richiesta d’asilo era stata respinta e che risultava coinvolto in attività di spaccio e ricettazione.

Il 28 aprile è stata la volta di un 40enne algerino, irregolare dal 2019 e con precedenti per furto aggravato e ricettazione, al quale è stato notificato l’ordine di espulsione con partenza entro una settimana.

Martedì 29 aprile la Questura ha disposto l’accompagnamento al CPR per un 50enne algerino, accusato di falsa attestazione a pubblico ufficiale, e per un 27enne tunisino, gravato da precedenti per tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia, droga e furto.

È finito invece al Centro di Permanenza di Bari un 49enne marocchino, già regolarizzato per motivi familiari ma ritenuto socialmente pericoloso e con reati quali rapina e detenzione di grimaldelli.

Infine, a un 46enne cinese, entrato in Italia nel 1996 e con permesso di soggiorno scaduto dal 2017, è stato concesso un termine di 30 giorni per la partenza volontaria. L’uomo si era presentato in Questura per chiedere il rinnovo del titolo, ma ha ricevuto un decreto di irricevibilità dell’istanza.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova