Este “benedice” i matrimoni civili nelle ville private

Il Comune consente di celebrare il rito fuori dal municipio E “sponsorizza” con 200 euro chi sfrutta quest’opportunità
Di Nicola Cesaro

ESTE. Hai una villa o un palazzo storico? Da oggi puoi ospitare un matrimonio. A sancirlo è il nuovo disciplinare redatto dal Comune di Este, che ha allargato la possibilità di poter accogliere la celebrazione di un matrimonio civile anche ad edifici che non siano il municipio. Il “regolamento” indica tutti i requisiti che luoghi ed immobili devono aver per poter ospitare la celebrazione, aggiungendo anche costi e vincoli. Innanzitutto, l’originale possibilità è estesa a siti o edifici di particolare pregio storico, architettonico, ambientale o artistico. Gli stessi titolari di questi stabili devono avere precisi requisiti morali, come l’assenza di precedenti penali o di condotte incivili. I siti ritenuti idonei saranno inseriti in un apposito elenco e dovranno essere messi a disposizione del Comune in precisi giorni della settimana o in certi periodi ben definiti, con periodicità annuale, durante i quali non potranno ovviamente essere utilizzati per finalità diverse da quelle legate alla celebrazione del matrimonio civile. Tecnicamente, il proprietario concederà l’immobile al Comune (che lì istituirà un “Ufficio distaccato di Stato Civile”) attraverso un contratto di comodato d’uso gratuito, anche se è previsto un rimborso forfettario delle spese per la gestione del sito per un massimo di 200 euro ad ogni utilizzo. Il Comune impone poi un accesso facilitato per i portatori di handicap, agibilità e abitabilità, ma anche un tavolo 90x200 cm e quattro sedie «in stile adeguato e fattura decorosa», la disponibilità ad accogliere gli sposi per un sopralluogo, oltre ovviamente a pulizia e manutenzione ordinaria e ad una copertura in caso di pioggia. E’ compito della proprietà, pur in collaborazione con gli sposi, di organizzare anche l’eventuale impianto audio o gli addobbi floreali minimi. Ogni proprietà che verrà ammessa dovrà garantire al Comune almeno due date mensili, di sabato e domenica, da marzo a settembre. Durante le feste come il Primo dell’anno, l’Epifania, la Pasqua o il Natale (oltre a quelle tradizionali e al 23 settembre, festa patronale di Este) non si potranno celebrare matrimoni in questi spazi. Altra postilla curiosa: allo stesso giorno e alla stessa ora, anche se in luoghi diversi, può essere celebrato un solo matrimonio e comunque tra una celebrazione e un’altra dovrà passare almeno un’ora e mezza.

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