Este, il sindaco Piva alza suo stipendio e quello degli assessori

Compresa l'indennità del presidente del Consiglio comunale l'aggravio per le casse dell'amministrazione è limitato a 813 euro al mese perché quattro assessori non sono in aspettativa. Protesta l'opposizione, il sindaco mostra i conti: "Lavoro a tempo pieno e devo mantenere una famiglia"
LO STIPENDIO DEL SINDACO Giancarlo Piva mostra la sua ultima busta paga
LO STIPENDIO DEL SINDACO Giancarlo Piva mostra la sua ultima busta paga
ESTE. Il Comune è ingessato dal patto di stabilità e il sindaco alza lo stipendio per sé e per la giunta. Il centrodestra grida allo scandalo ad Este: sotto accusa c'è la delibera 87 del 4 luglio, con la quale Giancarlo Piva ha alzato la propria indennità di funzione e quella dei suoi assessori.


Precisamente, lo stipendio mensile del primo cittadino passa da 2.788,87 euro lordi a 3.098,74. In scala, l'indennità del vicesindaco passa da 1.533,87 a 1.704,30 euro, mentre quella degli assessori e del presidente del consiglio sale da 1.254,99 a 1.394,43 euro. Per il Comune di Este, conti alla mano, si parla di un costo mensile maggiorato di 1.177,50 euro. In realtà, visto che quattro amministratori non sono in aspettativa, il rincaro sarà di 813,41 euro.


«Piva fa la morale per il patto di stabilità e si lamenta dei soldi che mancano al Comune e contestualmente si alza lo stipendio - commenta Piergiorgio Cortelazzo (Pdl) -. Il sindaco si conferma un giullare, nonché un amministratore senza moralità politica. Forse si è montato la testa dopo la vittoria».


«Negli stessi giorni in cui appende lo striscione indecoroso, Piva va contro la tendenza nazionale di diminuire i costi della politica», aggiungono i consiglieri comunali del Pdl Gianfranco Fornasiero e Luigi Scaringella. «Ora Piva deve modificare lo striscione e scrivere "Comune bloccato dal patto di stabilità e dalle alte indennità"», incalza Matteo Braggio (Pdl), seguito dal collega di partito Sergio Gobbo: «Piva è scaltro: si alza lo stipendio ora così tra cinque anni i suoi elettori si saranno dimenticati della furbata».


Chiude Carlo Zaramella (Lega Nord): «E' singolare che un'amministrazione pubblica che espone, indignata, uno striscione di protesta contro il patto di stabilità e le misure di compartecipazione al contenimento della spesa pubblica, ad una settimana esatta dalla "lenzuolata" decida di mettere in secondo piano lo "spirito di dover concorrere al contenimento della spesa pubblica" per adeguare le proprie indennità».


Il sindaco Piva tarda a rispondere: «Nel 2005 è stata imposta una riduzione del 10% degli stipendi degli amministratori comunali. Nel 2009 sia la Corte dei Conti che l'Anci avevano autorizzato i Comuni a ripristinare quanto tagliato nel 2005. A quel tempo abbiamo evitato questa operazione, compiuta dalla maggioranza dei Comuni. Di fatto, noi ci arriviamo con due anni di ritardo. A breve, però, un decreto ministeriale ridurrà ulteriormente i nostri compensi del 7%. Era doveroso ritoccare le nostre indennità: è una questione di dignità del lavoro».


Piva mostra la propria busta paga, che fino adesso era di 2.015 euro netti per dodici mensilità: «Dedico il cento per cento del mio tempo a Este, ho una famiglia da mantenere come tutti gli altri cittadini e il mio stipendio è comunque alla pari di molte altre professioni. Vorrei invece vedere la busta paga dei parlamentari e dei consiglieri regionali».

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