Etra: «Olio alimentare esausto rubato dalle cisterne stradali»
VIGONZA. Nel 2017 sono stati raccolti 151 mila chili di olio alimentare esausto da Etra. Ma la cosa incredibile è che il rifiuto è diventato talmente prezioso da fare gola ai ladri. «Abbiamo registrato un calo del 30% rispetto al 2016», dice il presidente di Etra Andrea Levorato, «dovuto a furti dalle cisterne stradali, più volte denunciati». L’olio alimentare raccolto viene trasformato in biodiesel, che contribuisce agli obiettivi di riduzione di anidride carbonica fissati dalla normativa europea. Dall’olio raccolto nel 2017 si sono potuti ricavare 136 mila litri di biodiesel, sufficienti a far funzionare 240 camion per un anno, con un taglio delle emissioni di 384 tonnellate. «Ne produciamo 2 litri a testa l’anno», spiega Levorato, «purtroppo viene spesso versato negli scarichi. Nella rete fognaria può creare tappi che impediscono alle acque nere di scorerre. Quando raggiunge i depuratori causa gravi danni. Se invece finisce in natura, forma un velo sulla superficie degli specchi d’acqua che non permette lo scambio dell'ossigeno con danni all'ecosistema, moria di pesci e flora acquatica. E ne basta poco: un litro di olio da cucina può inquinare uno specchio d'acqua grande come un campo di calcio». (g.a.)
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