Ex Configliachi all’Arcella chiesta una nuova perizia

Nel 2013 la stima fu di 4,4 milioni, poi l’asta di marzo 2019 è andata deserta Il presidente Fiocco: «Manutenzione costosa, bisogna vendere il prima possibile»

Le voci sono state confermate dallo stesso presidente, Angelo Fiocco. Il cda ha chiesto all’Agenzia delle Entrate e del Territorio una nuova perizia catastale della sede staccata del Configliachi, che si trova in via Guido Reni, alla Guizza, davanti al bar Le Sablon. La perizia è stata chiesta a febbraio e la risposta dovrebbe arrivare entro fine maggio. L’ultima stima è stata effettuata nel 2013 e fu redatta dal presidente dell’Agenzia delle Entrate di allora, Carmelo La Gattuta: il valore immobiliare stabilito fu di 4.426.000 euro. La penultima perizia era stata effettuata, alcuni anni prima, sempre negli uffici dell’Agenzia del Territorio, in via Turazza e fu firmata dal direttore Enrico Silvestri. Valore 5. 600. 000 euro. Quindi c’è da aspettarsi che il nuovo valore catastale sarà ancora più basso. Una volta pronta la nuova perizia, il consiglio di amministrazione dell’ente dovrebbe preparare un’altra asta pubblica per vendere l’edificio di via Reni, chiuso ormai da dieci anni, al migliore offerente.

asta deserta

L’ultimo bando di gara è stato effettuato il 14 marzo 2019 nella sede centrale dell’istituto per non vedenti in via Sette Martiri, zona Chiesanuova. Differentemente dalle previsioni, l’asta è andata deserta: non ha presentato un’offerta neanche la Lagom Case, del gruppo italo-tedesco Pamina, rappresentato in Italia da Francesco Tropea, la società che aveva evidenziato una dettagliata manifestazione d’interesse con un progetto che era stato illustrato anche al sindaco, Sergio Giordani e al suo vice, Arturo Lorenzoni, alla presenza del consigliere delegato per l’Arcella, Simone Pillitteri. Il progetto prevedeva la realizzazione di una grande co-housing all’interno dell’area del Configliachi con 150 mini-appartamenti, dei quali 100 destinati a studenti universitari e 50 ad anziani auto-sufficienti sull’onda del successo che questo genere di residenze sta riscuotendo ad Heidelbergh, Mannheim, in altre città della Germania ed anche in Olanda ed in Danimarca.

vendita necessaria

«L’immobile dell’Arcella va venduto quanto prima possibil», osserva il presidente Angelo Fiocco. «I costi per tenerlo in sicurezza diventano sempre più pesanti. Recentemente mi sono sentito anche con Sergio Giordani, che non vede l’ora di recuperarlo e riqualificarlo. Man mano che passano gli anni, il valore catastale diminuisce. Sono convinto che alla prossima asta l’edificio, circondato da una grande area verde, avrà un prezzo realmente appetibile». La notizia ha, immediatamente, provocato, all’Arcella, la presa di posizione di tante persone che seguono la vicenda da anni. «Era ora», sottolinea Alberto Vitale, della maggioranza della Consulta di Quartiere Nord, guidata da Etta Andreella. «Da troppo tempo l’edificio crea degrado urbano. L’immobile non può restare nelle condizioni attuali per l’eternità. Pochi giorni fa i vigili, sollecitati dalla proprietà, hanno portato via quattro ragazzi magrebini, che lo utilizzavano come rifugio della notte in condizioni disumane. La battaglia per la sua rigenerazione va avanti da troppo tempo. Bisogna passare dalle parole ai fatti».

felice paduano

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