Ex Ifip, progetto più “leggero” «L’accordo entro giugno»

«No alla cementificazione selvaggia, stiamo lavorando per ricucire il tessuto urbano. E dopo il progetto sul Pp1, spero entro giugno di chiudere l’accordo anche per l’ex Ifip». Coglie l’occasione di un recente incontro il sindaco Sergio Giordani per rilanciare la visione di una città che cresce ma sa anche essere sostenibile. E lo fa anche grazie ai privati, come il fondo inglese Stonehill, intenzionato a investire sull’area dietro la chiesa della Pace: «Quello spiazzo deserto oggi rischia di diventare una zona franca di spacciatori e malintenzionati – ragiona il primo cittadino – Serve un intervento di qualità».
studentato e albergo
Pochi giorni fa il sindaco ha incontrato la società inglese che ha presentato un piano di investimento da 65 milioni di euro per l’ex Ifip, con il progetto di un grande albergo nella parte verso la stazione, una serie di palazzine destinate a studentato (678 stanze), e infine una residenza per anziani con 123 appartamenti. Un vertice che è servito a superare alcune perplessità e impostare un futuro accordo: «Quella è una zona dedicata perché vicina alla stazione. Se viene lasciata andare si possono acuire le criticità anziché risolverle – è stato il ragionamento di Giordani – E poi la proprietà potrebbe già domattina iniziare a costruire perché ha un piano approvato: meglio governare questo processo».
Cubatura ridotta
Ma il progetto iniziale di Stonehill prevedeva un intervento importante, con lo sfruttamento dei 138 mila metri cubi concessi dal piano attuativo firmato ormai dieci anni fa. «Con loro va trovato un punto di sostenibilità – prosegue Giordani – Per questo gli abbiamo chiesto di ridurre la cubatura e, per quanto possibile, che ci sia una presa in carico di alcune esigenze urbanistiche e viabilistiche utili a tutta la comunità». In particolare l’intervento in quell’area potrebbe aiutare a risolvere i problemi di traffico connessi alla doppia rotatoria della stazione e all’ingresso e uscita dei mezzi del vicino terminal delle corriere.
Richieste che, come confermano fonti vicine al gruppo inglese, sono state accolte positivamente, compatibilmente con la sostenibilità economica dell’operazione.
Accordo in giugno
«Sono ottimista – conclude il primo cittadino – Credo e auspico che entro giugno avremo delle notizie positive. Ed è un primo passo di un ragionamento complessivo che coinvolge tutta l’area della stazione». Restituire vitalità all’area ex Ifip può aiutare nell’intera rigenerazione della zona: con il progetto Pp1 che sta cercando di ripartire con l’impegno di Antenore Investimenti (del Consorzio Stabile Pedron) e con l’ipotesi di una stazione da rinnovare in caso il governo riesca a sbloccare il progetto Tav.
Il disegno complessivo è quello di riempire i grandi vuoti urbani: «Non mi interessa nuova e indiscriminata cementificazione – osserva Giordani – A Padova esistono piani attuativi approvati che risalgono addirittura agli anni ’90, e che oggi sono come voragini urbane. Quindi non serve mettere mano alla betoniera per cementificare aree verdi, tutta la mia amministrazione punta a ricucire il tessuto urbano per evitare degrado».
«Lo sforzo che stiamo facendo, assieme ad Arturo Lorenzoni, è quello di una forte riduzione delle cubature in città – è la conclusione – Puntando tutto sulla rigenerazione urbana». —
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