Ex torrefazione Diemme ok alla costruzione di quattro condomini

Sarà riqualificata l’area tra le vie Vicenza, Caprera e Makallè L’assessore Ragona: «Abbiamo ridotto il consumo di suolo»
Luca Preziusi

Tutte (quasi) respinte le 14 osservazioni arrivate a Palazzo Moroni sul progetto di trasformazione dell’ex torrefazione Diemme di via Vicenza. Solo una è stata parzialmente accolta, con il via libera all’allargamento di via Makallé, la realizzazione della pista ciclabile e l’ampliamento dello spazio visivo della curva Garigliano con un nuovo marciapiede.

Il PROGETTO DEL 2009

Arriva così a completamento un piano urbanistico attuativo che risale al 2009, arrivato dopo 12 anni ad essere discusso in giunta. Prevedeva l’abbattimento e la rigenerazione della ex torrefazione: ora diventa esecutivo. Al posto della struttura dove veniva tostato il caffè dello storico marchio padovano, tra le vie Caprera, Garigliano e Makallè, sorgeranno quattro palazzine da 4 piani l’una, con 30 appartamenti in totale e i relativi box-garage al piano terra. L’amministrazione ha quindi evitato che si realizzassero garage interrati (come richiesto in alcune delle osservazioni rigettate, per via del pericolo allagamenti), diminuito il consumo di suolo e di conseguenza l’impermeabilizzazione dello stesso, con la previsione anche di una superficie dedicata al verde. I proprietari hanno anche modificato il progetto rispetto a quello presentato nel 2009. All’epoca infatti era previsto un unico edificio, mentre adesso è stata rivista l’estetica ed è stato pensato un progetto che si inserisce meglio nel contesto.

L’EX TORREFAZIONE DI PADOVA

Agli anni della lottizzazione, attorno al 1960, risale il progetto per la costruzione della torrefazione “Caffè Diemme”, in una porzione di terreno in precedenza adibito ad uso agricolo. Il progetto fu realizzato dall’architetto Renzo Menegazzo e definitivamente approvato nel febbraio del 1962. Oltre alla realizzazione successiva di alcuni fabbricati ad uso magazzino l’area non è stata fino ad oggi interessata da altri interventi edilizi.

«Quando si presentano delle occasioni per rigenerare le parti di città dove c’è già una struttura esistente, ma che ha bisogno di una nuova destinazione, non possiamo che essere contenti, anche perché abbiamo diminuito il consumo di suolo», spiefa l’assessore all’urbanistica Andrea Ragona, che si è occupato direttamente della trattativa.

LUca PREziusi

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