Exo Italia, Crocs licenzia a casa 56 dipendenti su 90

MASERÀ. Licenziamento collettivo per 56 lavoratori: l’annuncio è piombato come un macigno fra i 90 dipendenti della Exo Italia. L’azienda, che produce le famose Crocs, gli zoccoli in resina multicolore, intende delocalizzare la produzione all’estero, quindi gli operai non servono più, così come non servono più i magazzinieri e tre impiegati. Per loro non resta che il licenziamento ma il sindacato promette battaglia.
Ieri c’è stata una prima assemblea di fuoco e lunedì ad inizio turno scatta la mobilitazione nello stabilimento di via Albarella, nell’area artigianale accanto alla Statale Adriatica. Per i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali si tratta di un vero e proprio fulmine a ciel sereno, una mazzata imprevedibile si abbatte su 56 famiglie della zona. «Questa è una azienda che lavora, la crisi non c’entra affatto», dichiara Marco Galtarossa, segretario generale della Filcetm Cgil di Padova, «e la scelta di delocalizzare la produzione in Bosnia viene giustificata con non meglio precisati motivi tecnici organizzativi, per contenere i costi. È la solita storia: l’azienda va bene e sceglie di spostare la produzione per massimalizzare i profitti, senza alcun rispetto né considerazione dei lavoratori. Naturalmente respingiamo questo piano industriale e lunedì ci faremo sentire di nuovo. Siamo di fronte a modalità mai viste che dimostrano come oggi certe aziende si sentano in diritto di fare quel che vogliono, senza nemmeno provare ad aprire un confronto. È quello che invece vogliamo fare noi, già dai prossimi giorni, coinvolgendo anche le istituzioni perché la produzione di questa azienda deve restare in Italia. Stupisce poi la volontà di licenziare anche 3 dei 37 tecnici e amministrativi, tra i quali guarda caso c’è un nostro delegato».
La Exo, nata nel 1993 a Rubano, nel 2002 si trasferì a Maserà per essere acquisita nell’estate del 2006 dalla Crocs, la casa madre dei famosi sandali statunitensi, che scelse di trasferire a Maserà il suo ufficio stile, premiando così la preparazione e il grado di innovazione tecnologica della Exo.
«Due delle nostre priorità strategiche sono la semplificazione del business e il miglioramento della redditività» risponde Andrew Rees, presidente e Ceo di Crocs. «Chiudere lo stabilimento manifatturiero e focalizzarci sulla produzione affidata ad una terza parte si inserisce in un quadro più ampio che punta a conseguire questi obiettivi».
«La decisione di porre fine alle nostra attività manifatturiere in Italia non è facile per noi», conclude il numero uno della multinazionale, «siamo grati per il contributo e la professionalità dei nostri colleghi italiani».
Nicola Stievano
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova