Fallita la società “Parco del Santo” Bilanci in tribunale

Addio casa di riposo e asilo: il Comune di Campodarsego tra i creditori soltanto per una fidejussione di 300 mila euro
Di Giusy Andreoli
PD 23 settembre 2006..parco del santo..(POLETTO) - Parco del santo..(POLETTO)
PD 23 settembre 2006..parco del santo..(POLETTO) - Parco del santo..(POLETTO)

CAMPODARSEGO. Fallita la società “Parco del Santo”, che fa capo ai fratelli Merlo di Borgoricco. «È vero», conferma Alberto Merlo, «abbiamo già portato i libri in Tribunale e adesso ci penserà il curatore, non è che possiamo decidere noi». Cosa comporta il fallimento? Il Tribunale cercherà di vendere al meglio le attività esistenti per soddisfare i creditori, che sono sia fornitori sia banche. Questa la procedura. Il “Parco del Santo”, prima spa e poi srl, è la proprietaria del grande piano di lottizzazione tra la vecchia Strada del Santo e via Verdi.

In questa lottizzazione dovevano essere realizzati circa 400 appartamenti complessivi. All’interno del piano, con una variante urbanistica, venne inserita anche un’area per ospitare una casa di riposo. All’epoca, era il 2007, l’allora sindaco Paola Candiotto aveva emesso una specie di gara per assegnare l’appalto della casa di riposo a chi avrebbe offerto anche altri servizi.

La società “Parco del Santo” aveva fatto la proposta migliore, di costruirvi anche un asilo, aggiudicandosela. E così la casa di riposo che doveva essere fatta da un’altra società in via Pioga è finita in via Verdi. Il ricorso al Tar di quest’ultima ha fermato per due anni i lavori della casa di riposo, e ora i tempi sono decisamente cambiati in peggio per le imprese costruttrici. Questa è l’accusa che lancia Alberto Merlo. Così a distanza di 5 anni non ci sono né casa di riposo né asilo.

Fortunatamente il Comune potrà trovare consolazione in una fidejussione che si era fatta rilasciare a garanzia del completamento dell’opera: 300 mila euro. C’è pure una seconda fidejussione di 450 mila euro, sempre a favore del Comune, per il completamento delle opere di urbanizzazione, ma questa non porta nessun vantaggio a palazzo Squarcina: il beneficio lo trovano i clienti che hanno comperato quasi la metà degli appartamenti realizzati.

«Da parte della Merlo c’era l’impegno a consegnare le opere collaudate al termine dell’esecuzione di tutto il piano», dichiara il sindaco Mirko Patron. Cosa succederà alla casa di riposo che Campodarsego era riuscito a strappare al Comune di Vigonza nei piani dell’Usl 15 Alta Padovana?

La patata bollente è nelle mani dell’attuale sindaco Mirko Patron, che ha ereditato la convenzione tra Comune e Parco del Santo. Probabilmente si riparte da zero. I guai, intanto, si addensano su chi ha fatto da garante e deve rispondere per le somme garantite al Comune. E si deve rivalere sulla società fallita partecipando assieme agli altri creditori alla spartizione del patrimonio.

«Sono 130 le abitazioni vendute», spiega Merlo, «fra le invendute ce ne sono una quindicina già pronte e una cinquantina al grezzo. Poi c’è l’area dove doveva sorgere la casa di riposo e altri due lotti che non sono partiti». Ma rientrerà del capitale chi concesse denari al Parco del Santo? Voci di corridoio dicono che l’operazione venne finanziata da una banca con un’apertura di credito di 50 milioni di euro.

«Ho fatto duemila proposte, tutte respinte», commenta Merlo, «e hanno fatto i preziosi. Ora non possono pretendere il sangue. Lavoro non ce n’è, appalti non ne danno. Anche noi abbiamo delle cause in corso per anatocismo». Intanto, però, a causa delle ingenti perdite che riguardano fidi inesigibili, molte banche si sono trovate a restringere il credito.

Ma la stretta generalizzata ha portato alle tragiche conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.

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